Buongiorno Direttore,
leggo spesso le Vostre notizie, capisco che dobbiate scrivere sempre, ma l’apologia di una sconfitta personale di una Oss che è diventata infermiera e poi è tornata Operatrice Socio Sanitaria è una cosa personale che non dovrebbe essere esaltata.
Mai trovato un lavoro facile e senza problemi, quando inizi il percorso infermieristico non ti nascondono le problematiche, la responsabilità di un infermiera è molto elevata ma è anche uno stimolo a fare le cose con scienza e coscienza.
La signora che è tornata a fare la Oss dice che non ha mai avuto un grazie quando faceva l’infermiera, questo è solo un problema di rapporti personali solo suoi come il sentirsi ” subordinati al medico”.
Nessuno ti insegna come rapportarsi con gli altri e come rapportarsi con i medici.,
Mi presento, sono una vecchia infermiera che viene ancora dal Biennio 1976 -1978, che a tutt’oggi lavora ancora come infermiera presso una casa di riposo e che, per ora non ha nessuna intenzione di andare in pensione.
Non sono una stacanovista e le difficoltà lavorative ci sono state e ci sono, ma a me non manca e non è mai mancato un “grazie”.
Saluti.
Bruyere Maria Grazia, iscritta all’Ordine degli Infermieri di Bologna
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Carissima Maria Grazia,
ti ringraziamo per il tuo contributo. Purtroppo come quotidiano dobbiamo dare spazio a tutti e ascoltare tutti i punti di vista. Pur se non d’accordo con la collega veneta, abbiamo deciso di dare spazio al suo sfogo. Faremo tesoro del tuo scritto. Continua a seguirci.
Angelo Riky Del Vecchio, direttore quotidiano sanitario AssoCareNews.it