La lettera di Giusy C., Infermiera di 34 anni, riapre la discussione su Concorsi Pubblici in Sanità. Per lei sono tutti truccati e invita a passare alla chiamata diretta: “tanto il clientelismo nei è mai morto, lo hanno saputo solo ben nascondere!”
Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
mi chiamo Giusy C., faccio l’Infermiera e ho 34 anni. Sono dipendente a tempo indeterminato presso una nota azienda pubblica in Emilia Romagna. Vi leggo fin dal 2017 con molta attenzione, siete l’unica testata sanitaria che si occupa veramente delle professioni e dei professionisti della salute. Mi spiace per le altre, ma la vostra ha una marcia in più, anche se io leggo tutti e tutto.
Vi scrivo per complimentarmi con Voi per la proposta di cancellare i concorsi pubblici in sanità. A mio avviso sono uno strumento nelle mani di politici e dirigenti. Non è vero che con una selezione pubblica non ci sono clientelismi o favoritismi, anzi vale esattamente il contrario e, per esempio, quanto accaduto tempo fa al Concorso Infermieri di Perugia dimostra che la corruzione o la presunta corruzione è parte integrante del nostro sistema sanitario.
Nessuno si tiri indietro, perché in tantissime realtà abbiamo visto che le cose non vanno. Io per esempio ho partecipato a 9 concorsi, ne ho vinti 8 e ho lavorato a tempo determinato o indeterminato in varie Aziende sanitarie locali in Italia. Ad ogni concorso ho notato che c’era sempre chi sapeva in anticipo le cose. Quasi per miracolo divino sapevano dove e cosa studiare, quali quiz preparare e soprattutto poi come indirizzarsi all’orale.
Sarà una cosa fortuita, ma ci credo poco, pochissimo. A questo punto visto che tanto il clientelismo c’è stato, c’è e ci sarà sempre nel nostro Paese perché ricorrere ancora a delle selezioni pubbliche costosissime con migliaia di partecipanti quando è possibile tecnicamente selezionare il personale in maniera più rapida e rispettosa delle competenze e delle conoscenze dei singoli?
Io sono calabrese di origini e vorrei tornare in Calabria dai miei, sono costretta però a restare qui in Emilia Romagna perché da me è impossibile scendere per via di concorsi mai fatti, di graduatorie mai prese veramente in considerazione e di tutto quello che è legato allo stretto rapporto tra sanità e criminalità, di cui tutti sappiamo e su cui non è più possibile mettere ulteriormente la testa sotto la sabbia.
Ritornando alla vostra proposta, io sono con voi, se c’è bisogno creiamo anche un movimento pubblico di massa e protestiamo sonoramente conto la politica e i politici, contro i dirigenti e le dirigenze che ci vogliono e ci tengono prigionieri. Facciamo capire che non ci stiamo e che questo fascismo democratico non ci sta più bene.
In bocca al lupo per tutto quello che fate e continuate ad informarci puntualmente e inesorabilmente senza filtri e senza censure!
Buon lavoro.
Giusy C., Infermiera
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