Giuliano, Operatore Socio Sanitario, si sfoga: “amo il mio lavoro, percepisco però appena 900 euro netti mensili, stipendio da fame, con turni che arrivano fino a 65 ore di lavoro”.
Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
leggo sempre con molto interesse i vostri articoli sul mondo degli Operatori Socio Sanitari. Sono diventato Oss da poco tempo e ho iniziato a lavorare subito in case di riposo private. All’inizio l’ho preso come un modo di fare esperienza. È un lavoro che mi piace molto.
Il problema che in entrambe le strutture (una quindicina di ospiti per ognuna) ho trovato le seguenti condizioni:
- scarsa igiene e pulizia della struttura affidata quasi completamente agli Oss togliendo tempo e attenzione agli ospiti;
- scarsa disponibilità dei dispositivi di protezione; guanti e mascherine vanno procurati ognuno per sé perché quelli forniti dalla struttura si esauriscono in una settimana;
- scarsa disponibilità di pannoloni e traverse che vanno cambiate con parsimonia;
- scarsa attenzione ai prodotti dei singoli ospiti, tipo creme e pomate che spesso sono esaurite e non possono essere applicate;
- turni di lavoro che in casi di emergenza come il mese di agosto raggiungono anche le 65 ore settimanali senza giorno di riposo;
- il contratto non prevede pagamento di straordinari (che si è praticamente obbligati a fare), turni notturni o festivi;
- lo stipendio è di 900 euro.
È possibile che esistano realtà come queste e che voi non ne parliate mai? Mi piacerebbe leggere qualcosa in proposito.
In queste strutture dovrò continuare a lavorarci finché non troverò di meglio quindi chiedo nel caso di NON DIVULGARE il mio nome e cognome.
Giuliano C., Operatore Socio Sanitario
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