Infermiere licenziato per mail dopo 8 anni di duro lavoro: è possibile essere mandato via a questo modo?
Pubblichiamo la domanda posta da un nostro lettore, un Infermiere, che dopo averci contattato via social network ha consentito a scriverci del suo caso in una lettera. La domanda è semplice: il licenziamento via email non PEC è valido?
Gentile Redazione di AssoCareNews.it,
mi chiamo Pietro, sono un infermiere che lavora nel privato. Da 8 anni lavoravo in una RSA e nell’ultimo periodo ero entrato in contrasto con la direzione.
A causa di una serie di errori burocratici e clinici (senza però aver causato danno a nessun ospite), mi è stata recapitato il licenziamento via mail da parte della mail non PEC dell’azienda per cui lavoravo.
Questa mail era firmata dal direttore del personale e rispettava i termini e le modalità di licenziamento…. Vorrei però contestare la consegna via mail. La sezione del sindacato locale mi ha detto che si sarebbe documentata. Nell’attesa vorrei sapere se voi avete qualche notizia certa.
Ringrazio in ogni caso per la risposta, sono piuttosto disperato.
Pietro S., Infermiere
****
Caro Pietro,
ci dispiace delle tue vicissitudini. Hai fatto molto bene a rivolgerti a servizi dedicati ai diritti dei lavoratori, molto più competenti di un sito d’informazione.
In ogni caso facendo appunto informazione, consideriamo interessante e utile divulgare l’esistenza di una recente sentenza che prende in esame la comunicazione via mail del licenziamento. Parliamo della sentenza 29753/2017 della Corte di Cassazione.
Nella sentenza è specificato che qualora vi sia effettiva prova di ricezione da parte del lavoratore, la via di comunicazione è valida.
Rappresenta perciò un precedente importante, da tenere conto ai fini di ricorrere contro un licenziamento.
In ogni caso, gli esperti a cui ti sei rivolto sapranno essere ottimi consulenti.
Buona fortuna per tutto e continua a seguirci!
Marco Tapinassi
vicedirettore Assocarenews.it