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Coronavirus. Riccardo, Infermiere: “mia moglie ha il Covid-19, io ho i sintomi, ma non vogliono farmi il tampone”.

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Emergenza Coronavirus. Parla Riccardo, Infermiere di 45 anni: “mia moglie ha il Covid-19, io ho i sintomi, ma non vogliono farmi il tampone; sono in quarantena in casa e abbiamo un bambino”.

Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,

mi chiamo Riccardo e lavoro in Emilia Romagna come Infermiere. Da una settimana sono a casa in quarantena forzata per segni e sintomi di infezione da Coronavirus. Preciso che qui con me c’è anche mia moglie che è allettata ed è Covid-positiva. Lei ha effettuato due tamponi, non desatura, ma non sta bene. La stessa cosa vale per me.

Abbiamo paura per nostro figlio che ha 5 anni. Lui sta bene, ma il timore di infettarlo non ci fa vivere sereni. Inoltre io non so se sono affetto da Covid-19 o meno, da giorni sto chiedendo alla mia azienda sanitaria pubblica di venire a casa a farmi un tempo di controllo, ma mi hanno risposto più volte che non ce n’è bisogno e che probabilmente sono infetto, ma con sintomi lievi.

In realtà ho tosse forte e picchi febbrili che arrivano anche a 39 °C, che vanno via con la Tachipirina da 1000. In casa indossiamo mascherine chirurgiche, che abbiamo imposto anche il piccolo, guanti e igienizziamo tutto ogni duo-tre ore, soprattutto gli ambienti comuni.

Io e mia moglie evitiamo di dormire assieme, in cucina ci andiamo con turni separati e con grande prudenza cerchiamo di gestire il nostro pargolo, provando ad evitare all’ossesso il pericolo di contagiarlo.

Purtroppo non sappiamo a chi affidarlo, i nostri genitori sono anziani e vivono in Campania. Mandarlo là è rischioso, magari è positivo al Coronavirus e potrebbe creare laggiù un nuovo focolaio.

Anche al piccolo hanno rifiutato il tampone. Io però mi chiedo che tipo di eroi sono quelle figure professionali che non riescono ad avere la considerazione delle proprie aziende sanitarie. Prima ci hanno mandati al massacro senza difese, oggi ci dicono che i tamponi non ci sono o che sono contingentati. Però mi risulta che sia stato fatto a gente che ha semplicemente un mal di gola e che magari ricopre ruoli di peso nelle stesse ASL.

Una vergogna tutta italia, che probabilmente cozza con quello che si sente in giro sugli Infermieri: stiamo salvando la nazione, ma la nazione non salva noi.

Grazie per lo spazio che mi darete e per aver accolto il mio sfogo.

Buon lavoro.

Riccardo C., Infermiere

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