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Coronavirus. Nicola, Medico di Famiglia sbotta: “siamo in prima linea e ci ignorano tutti, troppi colleghi morti”.

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Emergenza Coronavirus. Nicola, Medico della continuità assistenziale non ce la fa più e sbotta: “siamo in prima linea e ci ignorano tutti, troppi colleghi morti, nessuno ci tutela”.

Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,

sono un Medico pugliese, ormai non si contano più i morti tra i miei colleghi e io ho paura di andare al lavoro, ieri ho avuto addirittura una crisi di panico, non riuscivo ad uscire di casa. Sono troppi i Medici di Famiglia immolati al motto “siamo eroi” e “vi curiamo noi”. Ma quali eroi e quali cure, in questo modo e così sotto tensione non riusciamo più a gestire serenamente i nostri Pazienti, che nonostante il contingentamento arrivano a flotte e chiamano ogni minuto.

Basta un colpo di tosse e hanno paura di avere il COVID-19, una diarrea idem, senza parlare degli stati febbrili lievi. Tutti vogliono il tampone, sono disposti anche a pagare. A nulla serve dire loro che tamponi non ce ne sono, che vanno fatti solo con particolari sintomi e che non lo fanno nemmeno a noi professionisti sanitari.

La FNOMCeO, il presidente Filippo Anelli, mio corregionale, e i sindacati di categoria stanno facendo tanto per difendere i Medici, ma non basta, il Governo ci ignora e ci immola, fa un bando e ci definisce eroi, c manda in guerra senza armi e senza difesa. Non è uno Stato questo, è una Italia fatta di politici impreparati, inesperti e pressappochisti prestati a governare la cosa pubblica.

Ogni volta che sento di un Medico che si è ammalato o è morto piango, piango dentro e fuori. Lo faccio sotto la doccia, lo faccio senza farmi vedere. E si perché ho una famiglia e nessuno di loro mi deve vedere debole di fronte a questa Pandemia. Sono io il loro punto di forza, il loro supporto, il loro aiuto. Ma chi aiuta me in un momento così difficile?

Dopo questa guerra ci sarà da ricostruire e da rivedere l’assistenza sul territorio. Il Governo ha avuto tutto il tempo per organizzarsi e per fornire almeno noi e gli Infermieri e gli Operatori Socio Sanitari che lavorano a domicilio degli opportuni Dispositivi di Protezione Individuale. Non lo ha fatto, ci invitava a fare gli aperitivi a Milano, a Firenze e a Roma, e ci faceva abbassare la guardia su quella che poi si è tramutata in una vera e propria catastrofe. Altro che semplice raffreddore.

Molti di noi Medici di base si sono fidati di quello che diceva il Ministro della Salute Roberto Speranza e il premier Giuseppe Conte. L’Italia era al sicuro e tutto era stato previsto. Poi la dichiarazione dell’emergenza nazionale a fine gennaio, di cui avete ampiamente parlato, e infine il caos attuale, con morti, contagiati e malati gravi nelle Terapie Intensive di mezza Italia.

Non voglio additare nessuno, ma sicuramente il minimizzare da parte di alcuni politici, che ricordiamolo sono anche “influencer”, nel senso che hanno un grosso seguito di elettori e di fans, ha creato la situazione attuale. Poi il Servizio Sanitario Nazionale non preparato e non rifornito di DPI ha fatto il resto.

Io uso la stessa mascherina FFP3 da un mese, perché non se ne trovano, perché non ce le hanno fornite. Quella chirurgica non serve praticamente a nulla, eppure ci dicono di indossarla, meglio di niente.

In studio, anche se con appuntamento, arriva di tutto, soprattutto anziani che non vogliono stare a casa e che trovano anche nell’andare dal Medico un motivo per allontanarsi dalla propria dimora e fare due passi.

La saluto e speriamo finisca presto questa Pandemia, la più brutta della storia della Terra, dopo la scomparsa dei Dinosauri.

Nicola, Medico della Continuità Assistenziale

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