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Marco Alfredo Arcidiacono, l’Infermiere-Scrittore.

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Le emozioni che l’assistenza può riservare.

Marco Alfredo Arcidiacono è Infermiere e Professore a contratto del Corso di Laurea in Infermieristica a Parma. Autore con Raffaele Balsano del libro “I luoghi dell’anima” edito dalla Casa Editrice ‘Rupe Mutevole’ con sede a Bedonia (Parma). Il libro si pregia della prefazione di don Antonio Mazzi ed è già prenotabile al seguente link.

Come ti è nata l’idea di scrivere questo libro?

Ho lavorato con la figlia di Raffaele Balsano, l’altro autore, e quando mi ha comunicato che il padre aveva già scritto dei testi mi si è accesa la lampadina. Dopo la notizia che c’era in cantiere la costruzione del nuovo Centro Oncologico di Parma ho maturato la voglia di Esserci in questo progetto e così ho capito che un libro ci avrebbe permesso di farlo. Io faccio l’infermiere e non lo scrittore ma con Raffaele siamo riusciti a trasferire e quindi a restituire le emozioni che l’assistenza può riservare. Esserci per l’altro, dedicare il proprio tempo per un progetto che avrà effetti su chi soffre, rappresenta la nostra “mission”.

Prima e seconda ragione per cui leggerlo?

La prima è senza dubbio il fine nobile del libro. Il ricavato verrà devoluto al progetto del nuovo Centro Oncologico di Parma. Il libro può essere allo stesso tempo lo strumento perfetto per chi vuole donare e un punto di riferimento per affrontare le difficoltà legate alla malattia. È anche un invito a non mollare, a non smettere mai di cercare, a ogni costo, una speranza.
La seconda ragione per cui leggere “I luoghi dell’anima” è l’emozionante viaggio attraverso le storie di persone speciali che hanno lasciato il segno.

Che rapporto hai con le storie che compongono il libro?

Una sorta di rispetto, ho capito che erano storie da raccontare in quanto raccontano dell’umanità, dei sentimenti e di valori che solo la carta scritta permetteva di lasciare in eredità. Un piccolo segnale di eredità culturale.

Una dedica in maniera estemporanea?

A una mia professoressa del corso di laurea in Infermieristica, Marzia Canossa. Quest’ultima mi ha fatto capire l’importanza della natura relazionale della professione infermieristica. Purtroppo ci ha lasciati ma io cerco di trasmettere le sue idee.

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