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Infermiere a Dublino: ecco Antonio Caracallo

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Infermiere a Dublino: ecco Antonio Caracallo

Ecco la mia esperienza da Infermiere a Dublino (Repubblica d’Irlanda), prima però faccio un passo indietro, in molti mi avete chiesto perché ho scelto di “emigrare” in Irlanda. La instabilità economica in Italia ha influito sulla mia scelta. Purtroppo conosco molti colleghi che sono in situazioni simili che hanno cambiato paese o nazione e anche molti altri che almeno una volta hanno pensato ad espatriare.

Fatto questo breve riassunto, la mia esperienza da infermiere è iniziata 3 settimane or sono, sono in questa Nursing Home da Febbraio, nella quale mi hanno proposto di iniziare dapprima come Healthcare Assistant, posizione simile al nostro Oss in Italia. La tipologia di residenti è varia, demenza o Alzheimer.

Iniziare da Hca mi ha permesso in primis di perfezionare velocemente la lingua, conoscere i residenti ed iniziare ad avere i documenti necessari per lavorare e pagare le tasse e non per ultimo, avere un’entrata economica.

Passati questi due mesi, mi hanno proposto la posizione da infermiere, prima di iniziare ho fatto 3 giorni di affrancamento, con un’altra collega, una full immersion totale, dove ovviamente raccogli il maggior numero di informazioni.

La turnazione a Dublino

Come già sapete, qui si adotta una turnazione di 12 ore, con minimo un’ora di break, può variare in altri posto di lavoro. Nel mio caso specifico, la mia ora di break è dilazionata in 3 parti, 15 minuti al mattino, 30 minuti a pranzo e gli ultimi 15 il pomeriggio.

Il mio turno inizia alle 8:00 come prima cosa, si inizia con le consegne, si ascolta i collega della notte che ci informa sulla notte appena trascorsa e se eventualmente nel turno precedente ci siano state o meno cose rilevanti. La fase delle consegne viene condivisa con gli altri HCA, così da informarli sulle eventuali notizie.

Il Career collabora in modo attivo con l’infermiere, per la gestione del residente (le persone che soggiornano nelle Nursing home, si chiamano residenti), gestione e monitoraggio di eventuali lesioni da pressione o eventuali ferite, monitoraggio del bilancio idrico del residente ed il modello di eliminazione, monitorando in particolare l’evacuazione.
Quindi una volta terminate le consegne, si controllano gli stupefacenti, con doppia firma, una dell’infermiere del turno montante ed una con l’infermiere del turno smontante.
Fatto questo si parte con la terapia del mattino, in dotazione abbiamo un tablet che ci aiuta nella somministrazione della terapia, nel momento del confezionamento di una medicazione e per molto altro ancora, monitoraggio costipazione e bilancio idrico, per esempio.

Nel mio caso la terapia arriva già confezionata, viene mandata dalla farmacia, in apposite bustine di plastica, sulla quale vi è riportata la data di confezionamento, nome, cognome, data di nascita del residente, data di somministrazione e la lista dei farmaci presenti, questa procedura è molto sicura e veloce, perché mediante l’uso di un tablet è possibile anche confrontare la foto della compressa, cosi da essere sicuri che la compressa presente nella confezione, sia effettivamente quella giusta.
Nelle Nursing Home non viene praticata la terapia endovenosa.

L’infermiere si dedica “solo” alla terapia: orale, cutanea, oftalmica e inalatoria. Riguardo la somministrazione dei farmaci, ogni residente ha un piano di cura, personalizzato, in molti preferiscono le compresse con il latte, tanti altri con l’acqua, qualcuno con uno yogurt ecc.

La cosa importante da leggere e soprattutto conoscere è il grado di deglutizione del residente, importante per evitare una possibile complicanza durante la somministrazione. Si usano addensati alimentari per favorire l’introduzione di liquidi come acqua o succo di frutta.

Capita a volte che un residente non voglia prendere la terapia, in questo caso si prova per un massimo di 3 volte, a distanza di circa 15 minuti, nel caso in cui non si ha successo, tramite il tablet è possibile selezionare la voce “rifiutata” per ogni compressa o altro tipo di terapia rifiutata in quel momento. Si avvisa il CNM di turno (Caposala).
Una volta finita la terapia del mattino, si ripristina il materiale usato e si prepara la successiva terapia.
 
In questo momento tramite il sistema informatico, si controlla se ci sono medicazioni da controllare e di conseguenza confezionare, esiste anche un’agenda dove appuntare le eventuali note, utile nel momento in cui il sistema necessita di un intervento o non dovesse funzionare. Lo stesso per la terapia, per quanto possa essere veloce l’informatica avere notizie scritte è sempre meglio.

Bene nel caso in cui vi è una medicazione, si prepara un piccolo carrello con tutto il necessario.
Il tablet viene utilizzato per scattare la foto della ferita, cosi da rendere “tangibile” l’andamento e valutarne il miglioramento.
Una volta confezionata la nuova medicazione, bisogna salvare la foto, indicare cosa si è usato per farla e riportare alcune notizie già pre impostate nel sistema e per ultimo rimandare la ferita al giorno in cui si prevede, di solito e 3 giorni o comunque al bisogno. Queste notizie vengono appuntate in un’agenda.
Una volta terminato il tutto, si va in break, nella Staff room, la direzione mette a disposizione: caffè solubile, Tè, pane, marmellata, burro e distributori automatici di bevande e snack.
Verso le ore 12:00 e l’ora del pranzo, si aiutano gli Hca nel posizionare i residenti al proprio posto e aiutare qualcuno che necessita di un aiuto per mangiare.
Il pranzo dura circa 40 minuti, dopo questo si provvede alla somministrazione della terapia delle ore 13:00.

Dal Lunedì al Venerdì ci sono le visite dei medici, durante il turno di notte, il collega provvede a preparare i faldoni dei medici con le eventuali cartelle dei residenti, nel quaderno del medico si scrivono le eventuali note riguardo i residenti o si allegano i risultati di laboratorio da far controllare.
Il medico dopo la visita e una volta raccolto il parere degli infermieri, può apportare o meno modifiche alla terapia. Fatto questo e finita la terapia, si può passare alla parte “burocratica”, in primis se il medico ha cambiato o sospeso un tipo di terapia, bisogna contattare la farmacia, per via telefonica e a mezzo mail, cosi da far sospendere o modificare la terapia; contattare un familiare ed informarlo della visita e delle eventuali notizie.
Un’altra questione che rientra nella parte burocratica è quella dei piani di cura, ogni paziente ha vari piani di cura e questi vanno aggiornati, ogni mese o al bisogno.

Alle 17.10 circa, abbiamo l’ultimo step della terapia, per quanto riguarda il nostro turno, una volta finita, si ripristina il trolley della terapia e si prepara le terapia per il turno successivo.
In questo momento è possibile scrivere le consegne, quindi scriviamo un resoconto sulla giornata di ogni residente, l’eventuale annotazione del medico dopo la visita, se ha preso o meno tutta la terapia e l’eventuale introduzione di liquidi, molto importante per i pazienti che in terapia hanno una terapia antibiotica.
Una volta completato il tutto, si attende il collega del turno di notte, ci scambiamo le consegne, si controllano i farmaci stupefacenti e poi via a casa.

Turno di notte

Il turno di notte, inizia alle ore 20:00 e finisce alle ore 8:00, una volta arrivato si ascoltano e annotano le consegne e si parte con la terapia, durante il turno di notte ci sono 2 break di 30 minuti l’uno. 
Dopo si preparano i faldoni per i medici del giorno successivo, si ripristinano i trolley con le medicine per il turno successivo e si aggiornano i piani di cura. 
Alle 06.30 si parte con la terapia di alcuni residenti e si attendono i colleghi del mattino. 
Si effettua il controllo degli stupefacenti coi colleghi del mattino, si danno le consegne e poi si va a casa. 
 
Per arrivare al lavoro e viceversa utilizzo il bus, non sempre preciso, ma funziona, anche perché per ora è l’unico modo, la domenica mattina, bisogna prendere il taxi, visto che i bus partono sul tardi o comunque non  ti permettono di arrivare a lavoro per le 8:00. 
 
 
Sarò sincero, non è stato del tutto facile e ancora oggi non è tutto rose e fiori, integrarsi può risultare difficile, nuova lingua, nuova cultura e molti aspetti nuovi, ma mettendoci l’impegno e ad avere un buon grado di perseveranza è possibile. In questa Nursing Home ho trovato colleghi e personale della direzione, veramente disponibile, questo ovviamente ha migliorato l’inserimento. 
Ci sono tante altre cose da imparare è vero, ma so di essere sulla buona strada.

Se vuoi saperne di più riguardo l’iscrizione all’albo infermieristico irlandese, clicca qui.

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