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Emergenza Urgenza: il futuro passa da Riva del Garda. Roberto Romano (SIIET): Il momento è quello giusto.

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Emergenza Urgenza: a Riva del Garda si gettano le basi per riscrivere il futuro del sistema nazionale. Roberto Romano, presidente SIIET: Il momento è quello giusto.

Tutto pronto per il Congresso di Riva del Garda, che vedrà riunito tutto il mondo dell’emergenza urgenza il 20, 21 e 22 settembre.

L’evento, promosso anche dalla Società Italiana Infermieri in Emergenza Territoriale (SIIET), ha visto l’adesione e l’interesse di tutti i maggiori attori del sistema 118. E proprio sulla sponda del lago saranno gettate le basi per il futuro.

Per saperne qualcosa di più sulla tre giorni trentina abbiamo intervistato Roberto Romano, presidente della SIIET.

Nonostante i rinvii per l’epidemia finalmente l’Italia dell’Emergenza Territoriale si ritrova a Riva del Garda. Come può presentarci l’evento?

L’evento è sicuramente uno dei più importanti degli ultimi anni, forse il più importante dal punto di vista politico professionale.

E’ un appuntamento durante il quale si cercherà di esplorare tutti i risvolti, sia scientifici che politico professionali, dell’area emergenza urgenza sia territoriale che ospedaliera.

Il punto più alto è sicuramente rappresentato dalla tavola rotonda a cui parteciperanno tutti gli attori più importanti, nessuno escluso, dell’area emergenza urgenza. Ma tutto il programma gode di un livello qualitativo molto alto, con relatori e relazioni di spessore nazionale.

SIIET ha ottimamente lavorato per proporre tematiche a carattere scientifico ma anche posizioni su tematiche organizzative e legislative. Quali sono le prossime priorità per gli Infermieri di Emergenza Territoriale?

Dobbiamo dire che l’infermiere di emergenza territoriale opera professionalmente legato ad una normativa di trent’anni fa. Parliamo di un’epoca in cui ancora era vigente il mansionario infermieristico.

L’infermiere di oggi non ha nulla a che vedere con l’infermiere del 1992. Ora gli Infermieri hanno un bagaglio formativo e di competenze maggiore e questa differenza ha grande valenza per l’infermiere di emergenza territoriale, che essendo abituato a lavorare in autonomia tende forse maggiormente a implementare le proprie competenze.

Questo evidentemente va riconosciuto con una variazione della norma nazionale del 118, con la valorizzazione delle competenze degli infermieri, con la possibilità di operare con tranquillità ed autonomia all’interno dei sistemi attraverso l’uso di procedure e protocolli moderni, come già avviene in alcune realtà e con ottimi risultati.

Non possiamo perdere tempo ed energie dietro discussioni stantie e obsolete che sono solamente tentativi di salvaguardare interessi da parte di alcuni su posizioni, posizionamenti e posti di comando.

Non siamo più disposti a scendere su questo livello.

Gli infermieri funzionano e laddove siano implementati i mezzi infermieristici questi danno risultati ottimali e quindi bisogna andare in questa direzione. Ma dobbiamo farlo a livello nazionale. Non possiamo più continuare a vedere questo sistema a macchia di leopardo, non etico e non funzionale verso i doveri di risposta ai bisogni di salute della cittadinanza da parte del sistema sanitario.

In chiusura, secondo alcuni addetti ai lavori, Riva del Garda sarà ricordato come l’evento spartiacque nell’ambito dell’emergenza territoriale. E’ d’accordo?

Credo anche io che sarà ricordato come un evento spartiacque. Come dicevo saranno presenti tutti gli attori principali, nessuno escluso. E sarà un momento per prendere decisioni tutti assieme, senza divisioni, che dovranno portare alla revisione del sistema con la riscrittura del decreto che regola il sistema 118.

Il momento è quello giusto per poterlo fare, abbiamo lavorato per arrivare ad una buona sinergia fra le parti e si respira la voglia condivisa di portare un cambiamento.

La parte politica è pronta ad ascoltare società scientifiche, professionisti e sindacati. Vediamo che cosa succede.

Ringraziamo Roberto Romano, presidente SIIET, per l’intervista esclusiva.

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