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giovedì, Marzo 28, 2024
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Coronavirus. Infermieri Dirigenti e Manager in prima linea contro il Covid-19 e a difesa degli Infermieri. Parla Bruno Cavaliere.

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Emergenza Coronavirus. Infermieri Dirigenti e Manager in prima linea contro il Covid-19 e a difesa degli Infermieri. Parla il presidente nazionale SIDMI Bruno Cavaliere, Infermiere Dirigente al San Martino di Genova.

Come al solito abbiamo posto e stiamo ponendo domande impertinenti ai vertici dell’Infermieristica italiana per capire cosa sta accadendo all’interno e all’esterno della Professione ai tempi del Coronavirus. Apriamo la serie di interviste con il presidente della SIDMI – Società Italiana per la Dirigenza e il Management delle Professioni Infermieristiche, Bruno Cavaliere, nella sua veste anche di Infermiere Dirigente presso il Policlinico San Martino di Genova.

Gli Infermieri italiani sono messi a dura prova dall’emergenza coronavirus. Quasi 9000 sono gli infetti acclarati da Covid-19 e, secondo un nostro calcolo in 35 sono deceduti, senza dimenticare un collega Generico. Quali sono secondo lei i motivi di questi grandi numeri?

Innanzi tutto ci stringiamo forti, io e tutto il consiglio nazionale SIDMI, alle famiglie di tutti i ns colleghi che hanno pagato con la vita la loro abnegazione e senso di responsabilità. Detto questo ritengo che le ragioni che hanno portato ad avere tra i ns professionisti molti infetti e purtroppo anche molte vittime ahime non solo negli infermieri, risiedono i a mio avviso in più motivazioni. La prima è sicuramente testimoniata a livello mondiale non è un fatto Italiano e non per questo accettabile ma a monte vi è una non conoscenza e/o dimenticanza dell’infezione delle sue modalità di contagio della subdola ed insidiosa presenza degli asintomatici. La seconda risiede nella specificità del rischio . Noi lavoriamo la dove c’è il rischio e come tali siamo stati e saremo più esposti. la terza a mio avviso quella inaccettabile e da impedire in futuro con ogni mezzo, l’impreparazione sulle disponibilità dei DPI . In ultima analisi anche la dimensione organizzativa e di leadership hanno inciso in modo rilevante la dove le decisioni hanno seguito precise linne di responsabilità strutturate e ben definite anche questo tipo di problemi sono stati gestiti in modo più efficacie ed efficiente è quindi palese la necessità di consolidare ancora di più la leadership dei professionisti competenti come appunto quella infermieristica.

In molti servizi e post sui social spesso i Dirigenti sanitari, compresi quelli Infermieristici e dell’area ostetrica e tecnica, sono stati additati per non aver fornito gli operatori di opportuni Dispositivi di Protezione Individuale e di aver lanciato l’allarme quando era troppo tardi. Come risponde a queste accuse?

Purtroppo lei tocca un tasto dolente, è indiscutibile l’impreparazione a livello mondiale nel soddisfare l’enorme quantità di DPI necessari che appunto non erano disponibili sul mercato. Le garantisco che anche chi ricopre incarichi di direzione e giustamente risponde a specifiche responsabilità si è trovato in seria difficoltà nel garantire la sacrosanta sicurezza necessaria ai nostri professionisti. ciò nonostante si e sempre operato mettendo al primo posto la sicurezza dei professionisti e non solo anche le condizioni operative di lavoro e alla ricerca spasmodica delle risorse necessarie ma soprattutto puntando sulla competenza che notoriamente eleva i range di sicurezza dell’operatività.

La Pandemia da Coronavirus in Italia non ha prodotto solo infetti e morti tra gli Infermieri, ma anche “rinunce” alla Professione, ovvero colleghi che hanno deciso di abbandonare o stanno per farlo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. E’ solo paura di infettarsi o la punta dell’iceberg di un malessere diffuso che già covava da tempo?

“Intention to leave” è così che si chiama il fenomeno che lei descrive e che ogni azienda che ha una buona leadership infermieristica monitora costantemente. Ovvero in sintesi è la propensione il desiderio che ogni professionista ha di lasciare il proprio ambito professionale o semplicemente la sede di lavoro. Nel caso specifico dell’emergenza alcune reazioni sono comprensibili ed ognuno di noi le vive in modo molto soggettivo. la mia personale esperienza ha potuto constatare che ha prevalso il senso del dovere , la dimensione etica e sociale infatti potrei riferirle solo rarissimi casi di “rinuncia” forse le ragioni risiedevano in una identità professionale già debole in precedenza nel soggetto e non tanto dettata dalla situazione emergenziale.

La FNOPI ha avviato una campagna di raccolta fondi a favore della professione infermieristica. Lei come SIDMI come ha deciso di sostenerla?

Ovviamente nobile iniziativa che abbiamo già condiviso e che sosteniamo con tutti i nostri canali comunicativi.

Come dicevamo l’emergenza sta cambiando dal profondo la professione, che comunque ha risposto bene e con estrema professionalità alla Pandemia. Come cambieranno secondo lei gli Infermieri e i Dirigenti Infermieri nel prossimo futuro? Ci sarà anche per tutti noi una Fase 2 della rinascita?

Sono convinto, ora più che mai, che c’è bisogno di una forte presenza anche delle società scientifiche. Esse devono assumere con forza il ruolo e la responsabilità che le compete per garantire ai cittadini e ai professionisti le necessarie condizioni organizzative e scientifiche per rinnovare il nostro sistema sanitario nazionale rendendolo più forte e coerente con i bisogni della collettività. Io come Presidente non riesco ad immaginare privilegio più grande.

La neonata SOCIETÀ’ ITALIANA PER LA DIREZIONE E IL MANAGEMENT DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE ha la responsabilità di testimoniare i fatti e sostenere le azioni urgenti per garantire ai cittadini e ai professionisti le necessarie condizioni organizzative e scientifiche per sostenere il nostro Sistema Sanitario Nazionale rendendolo più forte e coerente con i bisogni della collettività.Le testimonianze di tutti quelli direttamente impegnati nell’emergenza Covid19, saranno, infatti, preziose quando il tempo dell’emergenza sarà concluso e verrà il tempo delle scelte, dell’agire, delle decisioni per proporre con forza ciò che da sempre chiediamo e che riteniamo essere utile e indispensabile per garantire cure di qualità su tutto il territorio nazionale ai nostri cittadini e condizioni di lavoro adeguate per i nostri professionisti.La leadership Infermieristica è un elemento di grande importanza per la sicurezza dei pazienti per il benessere degli infermieri e per la qualità delle cure, negli ospedali, nella comunità e in tutti i contesti in cui viene erogato un servizio di assistenza sanitaria. Per questo i Dipartimenti delle Professioni Sanitarie non possono più essere rappresentati da isolate sperimentazioni lasciate al caso o alla valutazione dei singoli. Essi devono essere istituiti in tutta Italia e in tutta Italia devono potere garantire al cittadino ed ai professionisti una solida struttura organizzativa. L’istituzione delle Direzioni delle Professioni Sanitarie (D.P.S.) su tutto il territorio nazionale sono un servizio fondamentale per tutta la sanità italiana (SIDMI pubblicherà a breve con un formale atto di indirizzo per la loro istituzione ). Non avere una direzione delle professioni sanitarie in ogni struttura socio sanitaria adeguata non può più essere un fatto accettabile non è ammissibile oltremodo.Nella convinzione che ogni esperienza, se condivisa e raccontata, possa contribuire a rendere più forti le proposte della Società Scientifica agli occhi e alle orecchie dei cittadini, dei politici e degli amministratori, SIDMI ha ritenuto di pubblicare sul proprio sito appena inaugurato all’indirizzo www.sidmi.it un call for Abstract COVID-19, i cui lavori saranno presentati al prossimo congresso nazionale.

Grazie presidente e buon lavoro.

Dott. Angelo Riky Del Vecchio
Dott. Angelo Riky Del Vecchiohttp://www.angelorikydelvecchio.com
Nato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.
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