Cinque domande ad un medico legale: la vita, la morte, l’autopsia.
Domande e risposte ad un medico della medicina legale: verità, curiosità ed esperienze sull’autopsia.
Cosa si prova a vivere la propria professione esercitando su defunti?
E’ difficile da spiegare. Attraverso la morte si conosce la vita o meglio gli si da un valore diverso. Questo è l’effetto positivo. Al contrario, in negativo si arriva a sviluppare pseudo paranoie visto che conosci quasi sempre le circostanze dei decessi. Questo ti rende molto protettivo verso i tuoi cari.
Quanto dura un’autopsia?
Un’analisi può durare dalle 2 ore e mezza alle 10-11 ore circa. Io personalmente non mi sono mai spinto oltre le 8 ore.
Qual’è la situazione più impressionante a cui abbia mai partecipato?
La morte è impressionante sempre e nel mio lavoro assisto spesso a morti violente, a volte anche violenza criminale.
Tuttavia però quelle che più mi impressionano sono alcuni morte sugli incidenti lavorativi, dove la perizia serve per le evoluzioni giudiziarie.
Le è mai capitato di eseguire l’autopsia su un suo conoscente?
Non qualcuno di vicino ma una volta ho trovato sul tavolo una signora anziana che abitava nella mia via e che quindi conoscevo di vista. Ecco questo anche mi ha molto impressionato.
Nei film si vede spesso il riconoscimento della vittima direttamente in obitorio: è realmente così?
No, il riconoscimento se fatto con quelle modalità risulterebbe estremamente traumatico. Pensiamo a morti violente con smembramenti e mutilazioni. Dove lavoro ci avvaliamo di riconoscimento per fotografia del viso o di segni particolari ma è successo che fosse necessario un riconoscimento dal vivo ma sono casi molto rari ormai.
Ringraziamo il medico legale per la disponibilità all’intervista.