Dopo le polemiche sorte ieri pomeriggio a seguito delle dichiarazioni di Vittorio Sgarbi ad una radio gli Infermieri Italiani sono sul piede di guerra e difendono la professione. Il noto critico televisivo e politico, come si sa, ha inveito contro il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, dicendo che “al massimo può fare l’Infermiere”. E arriva la lettera dell’Ordine degli Infermieri al Sgarbi (che trovate in allegato).
Sgarbi ha usato la nostra professione in termini dispregiativi, ma ha anche riportato alla ribalta i problemi atavici che riguardano la nostra professione.
Invitiamo Sgarbi al Congresso Nazionale degli Infermieri
E’ polemica sui social-network per la frase dell’esponente del centro-destra. Tuttavia possiamo ricavarne un beneficio. La proposta di AssoCare.it alla neonata Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) è quella di invitare Vittorio Sgarbi ad essere presente il 5, 6 e 7 a Roma al Congresso Nazionale degli Infermieri. In questo modo, se accetterà, il politico forzista potrà rendersi conto di cosa facciamo in realtà e qual è il nostro livello di preparazione.
In fondo se ci considerano di serie B la colpa è anche nostra e continuiamo a piangerci addosso e a parlare tra di noi anziché aprirci alla società civile, alla politica, all’informazione generalista e al mondo economico e commerciale che conta. In fondo Sgarbi non ci conosce!
Il sindacato Nursind Bacchetta Sgarbi
“Ancora una volta i politici mostrano la loro totale ignoranza sulla professione infermieristica. Ora Sgarbi chiesa scusa a tutta la categoria – afferma Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind Sicilia, commentando le parole dell’assessore regionale – con chiaro tono dispregiativo della professione”.
“Questa volta – dice Frittitta – la figura della capra l’ha fatta Sgarbi al quale consigliamo, prima di aprire bocca, di informarsi su quelle che sono le peculiarità di una professione che tiene in piedi l’intero sistema sanitario nazionale, con continui sacrifici, ricevendo dallo Stato degli stipendi da fame e andando incontro a continue aggressioni. Per fare l’infermiere – continua – serve una laurea, si tratta di una professione intellettuale. Se il signor Sgarbi ha difficoltà nel trovare epiteti per i suoi avversari politici consigliamo prima di informarsi piuttosto che denigrare una professione così tanto nobile”.
La parola ora passa al neo-eletto Comitato Centrale dell’Ordine degli Infermieri.