“Siamo infermieri e nessuno ci insegna come affrontare il decesso è scritto nelle teorie, nei libri, ma è totalmente differente.” Citando il dizionario Treccani, la morte è la cessazione di tutte le funzioni vitali, di un uomo, un animale e di qualsiasi organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Chi è infermiere lo sa che la morte farà parte del nostro lavoro, sempre. Allora come approcciarsi è possibile rimanere impassibili davanti a questo evento?
“Ognuno è padrone della propria morte e l’unica cosa che possiamo fare, arrivato il momento è aiutarlo a morire senza paura né dolore.”
Questo carico emotivo, viene sempre superato?
Citando ancora una volta il dizionario Treccani, l’empatia è la capacità di porsi nella situazione dell’altra persona o più esattamente comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.
L’infermiere è la prima persona che il paziente incontra una volta giunto in ospedale, si noi siamo quelli che vi rompiamo le scatole, con mille domande, le allergie, il consenso e tanto altro ancora 🙂
Essere dotato di empatia, fa si che il rapporto infermiere – paziente, si basi sulla fiducia, il paziente oltre a sapere di aver avanti un professionista, deve sapere anche che noi riusciamo a capire la sua attuale situazione.
Una domanda però sorge spontanea, nel momento in cui quel paziente arriva alla fine dei suoi giorni e noi siamo stati, lì al suo fianco, la nostra empatia può diventare un’arma a doppio taglio?
Per esperienza personale, almeno per me lo è stato, pur sapendo che si stava avviando ad essere un paziente terminale, non lo accetti e ti poni delle domande, domande a cui ovviamente non puoi dare risposte.
Quando si arriva a quel momento, l’unica cosa che possiamo fare e accompagnarlo con dignità e rispetto, principi fondamentali, a mio avviso, della nostra professione.
Come ho scritto all’inizio, siamo infermieri, assistiamo il paziente, rincuoriamo la famiglia, ci mettiamo nei panni loro per capire la situazione e cercare di fare del nostro meglio.
Ma certe volte, certi vestiti, vanno così stretti che possono soffocarti.