Mai si era giunti ad un così basso livello di comunicazione on line
Gli Infermieri Italiani o stranieri in Italia che la pensano diversamente da questa associazione sono tutti delle teste di c… (evitiamo di scriverlo anche noi, già è fin troppo evidente dalla foto pubblicata parzialmente qui in alto). Questi signori stanno arrivando sul fondo del barile e invece di tentare di risalire stanno cercando di sfondarlo a picconate. Lo scopo? Dimostrare che si ha ragione a tutti i costi e che gli altri colleghi sono solo degli stolti al servizio del mobber di turno (coordinatori e dirigenti infermieri).
Il servizio, pubblicato sul sito dell’Associazione Avvocatura Diritto Infermieristico (AADI), è a firma di un certo “simon.diff“, già autore di altri servizi sul portale. Al di là dei contenuti dell’artico che non ci va di commentare perché non meritano commento, ci vogliamo soffermare sulla scelta infelice del titolo “Chi disconosce il demansionamento è una testa di c…” (omettiamo la parola completa, ma si capisce di cosa parla).
Dopo una serie di teorie bizzarre, citazioni di sentenze, interpretazioni personali di norme e rimbrotti da mal di pancia tipico di chi parla e non viene ascoltato, il nostro “eroe” arriva alla conclusione che chi non la pensa come lui, e quindi come l‘AADI (associazione mai riconosciuta dall’ex-FNC Ipasvi e successivamente nemmeno dalla FNOPI), è una emerita testa di fallica prominenza.
Crediamo che si sia giunti oramai ad un livello di informazione, di educazione e di rispetto della professione infermieristica molto basso, oltre cui vi è solo la vergogna e la tristezza.
Da una parte questo sodalizio dice di lottare contro il demansionamento, dall’altra ridicolizza una intera professione arrivando ad usare parolacce pur di dimostrare che il suo integralismo è verità assoluta.
L’associazione è presieduta da Mauro Di Fresco, che non è un Infermiere iscritto all’albo. Vice-presidente è, invece, tale Carlo Pisaniello, iscritto all’Ordine degli Infermieri di Roma.
Nelle scorse settimane la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche aveva presentato un deliberato del consiglio nazionale della FNOPI con cui si invitava i colleghi e gli Ordini Infermieristici Provinciali a ben gestire la comunicazione on line e in special modo sui social, tenendo in mente il rispetto del decoro e dell’immagine della categoria.
Oggi, dopo settimane di guerre a senso unico contro tutto e contro tutti, questa associazione si è permessa di apostrofare i “dissidenti” con questo termine osceno, ledendo di fatto l’immagine di oltre 440.000 Infermieri Italiani e stranieri in Italia.
Chiediamo alla presidente nazionale FNOPI, Barbara Mangiacavalli, che è stata subissata nella giornata di oggi da segnalazioni rispetto a questo servizio, di scendere ufficialmente in campo e di condannare questo modo di comunicare. Inoltre, facciamo appello alla presidente dell’OPI di Roma e vice-presidente nazionale FNOPI, Ausilia Pulimeno, a richiamare all’ordine il suo iscritto Pisaniello. Non conosciamo gli altri membri del direttivo centrale dell’associazione, perché non presenti sul sito web della stessa, pertanto chiediamo ai presidenti OPI competenti di farsi carico della nostra richiesta.
Allo stesso modo chiediamo ai direttori delle principali testate infermieristiche e sanitarie italiane (Nurse24.it e NurseTimes.org), come fatto oggi dallo scrivente per conto di AssoCareNews.it, di condannare il “titolista” di questo servizio per aver ridicolizzato una intera professione.
Il fondamentalismo è sempre figlio del non sapere e della propensione all’utile “deficere“.