Una nuova stagione per gli infermieri: gli ultimi anni stanno distruggendo una professione ricca a sua insaputa.
Gli infermieri italiani sono un patrimonio e sebbene a parole sia chiaro a tutti, nei fatti si accontentano ancora di essere quelli che preparano il caffè.
Gli ultimi anni stanno vedendo distruggere una professione estremamente ricca, competente e necessaria.
Gli ultimi mesi hanno solo evidenziato i segni di tutto questo. Mentre oltralpe i francesi scioperano e ottengono (183 euro di aumento in busta paga per sempre. Non la soluzione ma va anche detto che partono da uno stipendio più alto), per gli infermieri italiani le parole “rinnovo contratto” fanno presagire un’impresa.
Senza soffermarsi sulla prossima contrattazione pubblica e sulla tortuosa contrattazione privata appena raggiunta, qui si rischia realmente di sviluppare tolleranza agli eventi.
E’ normale il dilagare del demansionamento, ancora nel 2020?
E’ normale la non certezza dell’applicazione e della difesa pacifica dei propri diritti?
E’ normale un settore privato in cui è possibile forzare i parametri regionali e nazionali, in cui la parte alberghiera sovrasta quella sanitaria, in cui il professionista è umiliato tenuto sotto scacco dai rinnovi contrattuali?
E’ normale essere incitati alla non partecipazione alla vita culturale professionale da scandali, inganni e bugie?
E’ normale il tentativo periodico di avvilire una formazione infermieristica già così piena di difficoltà?
Il problema è che la tolleranza è una bestia subdola che non si fa riconoscere. Mentre leggiamo queste poche righe, ci sembra tutto così evidentemente deprecabile.
Ma poi al momento in cui gli stessi punti ci si presentano con qualche fiocchetto e lustratina, ci troviamo ad essere anche noi accondiscententi.
Non importa per forza essere super appassionati della professione, le strade che hanno portato ognuno a diventare infermiera o infermiere sono personali e non giudicabili.
Ma l’amor proprio non possiamo accantonarlo.
In fondo siamo l’Ordine Professionale più grande d’Italia, siamo i pilastri del sistema sanitario. Ricordiamocelo sempre.