Emergenza Coronavirus. Le Residenze Sanitarie e Socio-Sanitarie Assistenziali (RSA e RSSA) e le altre strutture pubbliche e private per anziani e disabili devono essere gestiti da Medici e Infermieri. Basta improvvisazioni e pressappochismi. FNOMCeO e FNOPI ora devono intervenire.
Da qualche giorno si è scoperto che nelle RSA, RSSA, Case di Riposo, Case Protette, Case Residenziali Anziani e residenze pubbliche e private per pazienti geriatrici e disabili si muore di Coronavirus. I pazienti deceduti sono migliaia, con loro tanti operatori sanitari e socio-sanitari. Ecco perché si deve da oggi iniziare a pensare ad una loro gestione e/o coordinamento da parte esclusiva dei sanitari (Medici e Infermieri).
Basta con gli improvvisatori e i pressappochisti al potere.
Basta improvvisatori e pressappochisti alla guida di strutture che ospitano i nostri nonni e le nostre nonne. La legislazione in materia espone a molti dubbi e le Regioni, tutte, sono colpevoli di aver voluto affidare con norme ad hoc la conduzione di case per anziani a personale non sanitario e pertanto non preparato nell’assistenza clinica agli utenti.
Medici e Infermieri devono riflettere.
Su questo la Politica e le Federazioni dei Medici (FNOMCeO) e degli Infermieri (FNOPI) devono iniziare a riflettere e a chiedere interventi urgenti per modificare le normative in essere.
Come è gestito l’ambito sanitario in queste strutture.
Nelle RSA , RSSA, CRA, Case di Riposo, Comunità Alloggio, Case Residenziali Anziani e similari la presenza numerica dei sanitari rispetto personale socio-sanitario o tecnico di supporto (assistenti di base) è molto striminzita.
Si va dalla presenza costante di 2-3 Infermieri per turno in strutture dai 60 ai 100 utenti, a quella sporadica e part-time di 1-2 Infermieri per strutture più piccole.
In queste realtà operano anche Fisioterapisti ed in alcuni casi Educatori Professionali.
Mentre la presenza del Medico è per una o due ore al giorno (tranne sabato e domenica, che si lascia tutto alla bontà dei Medici della Continuità Assistenziale o ex-Guardia Medica e al Servizio 118).
Il resto dell’assistenza è affidata agli Operatori Socio Sanitari (OSS, che non hanno competenze sanitarie) e agli Assistenti di Base (ADB, poco più che badanti).
In alcune realtà esistono anche i Responsabili delle Attività Assistenziali (RAA), che hanno competenza esclusiva nel settore tecnico e socio-sanitario. Sono in pratica degli OSS che hanno seguito in corso di qualifica ulteriore dopo il diploma e che non hanno alcun “potere” in ambito sanitario.
Molti di loro sono dipendenti di agenzie interinali o cooperative e non nelle strutture dove prestano l’opera.
Il 30% degli Infermieri e dei Medici iscritti ai rispettivi ordini lavora o collabora con tali strutture, mentre sono circa il 70% gli OSS che hanno trovato opportunità occupazionale al loro interno. Di questi, fatta eccezione dei Medici che sono quelli di famiglia, un buon 80% lavora mediante agenzie interinali o cooperative e non sono dipendenti diretti. Molti di loro sono dotati di Partita IVA e sono liberi professionisti.
Chi gestisce le strutture per anziani il più delle volte è un OSS che ha conseguito il Diploma di Dirigente di Comunità (non è una laurea).
Oggi basta un semplice Diploma di Dirigente di Comunità che, chiariamoci, non è una laurea e non offre competenze sanitarie e spesso nemmeno di tipo manageriale. Il più delle volte questi “dirigenti” – che spesso hanno potere di applicare decisioni indirette nell’ambito sanitario pur non avendone alcuna conoscenza e alcuna competenza – sono dei facenti funzione, indicati per questo ruolo da consigli di amministrazione politicizzati e sindacalizzati. Pochi sono i concorsi effettuati per tale ruolo, il più delle volte sono amici e amici degli amici che fanno valere il loro potere contrattale in ambito politico-sindacale.
Ma ci sono anche dirigenti preparati.
Ovviamente non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio, ci sono dirigenti che sono preparati e che hanno deciso di conseguire una laurea in ambito sanitario (per lo più area Medica o Infermieristica).
Visto quanto sta accadendo e quanto accaduto nelle strutture per anziani forse è questo il momento per intervenire.
Spingeremo su FNOMCeO e FNOPI.
Continueremo a parlare di questo argomento e spingeremo su FNOMCeO e FNOPI perché intervengano pesantemente su Regioni e Governo.
Con personale e dirigenze preparate si sarebbero impedite tante morti di Coronavirus.
Con sanitari alla guida di queste strutture sicuramente non avremmo avuto più di 7000 morti tra gli anziani ospiti delle RSA e aziende similari o almeno si sarebbe ridotto sensibilmente tale numero.
Dirigenti Medici e Dirigenti Infermieri con percorsi formativi ad hoc.
In conclusione, parlare di Medici e Infermieri alla guida di tali strutture non è sufficiente, occorrerebbe realizzare dei percorsi formativi in ambito sanitario e manageriale specifici per questo settore.
Ce la faremo?
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