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Coronavirus: chi tutela pazienti e professionisti della Salute Mentale?

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Coronavirus: la Salute Mentale rischia di diventare un vero e proprio focolaio. Servono protocolli, DPI e buon senso.

Coronavirus: la Salute Mentale è a forte rischio di diventare un focolaio infettivo, una comoda via d’accesso per il virus ai luoghi sanitari e sociali.

Chi lavora in Salute Mentale è abituato a sentirsi ai margini della visione sanitaria, inutile nascondersi dietro ai finti e deleteri buonismi. L’emergenza sanitaria in atto sta però esasperando la situazione ed il rischio di alimentare nuovi focolai infettivi è realmente concreto, ecco spiegati i perchè.

MANCANO DPI, MA LA SALUTE MENTALE E’ UN REPARTO DI PRIMA LINEA!

In mezza Italia sanitaria (per non dire tutta) mancano DPI e nella distribuzione secondaria attuata dalla Protezione Civile si cercano di tutelare i reparti di “prima linea”, ovvero quelli più esposti. Tutto molto concreto e logico finchè non ci si accorge che la Salute Mentale E’ UN REPARTO DI PRIMA LINEA.

Sia dal punto di vista del CSM, dove le attività ambulatoriali e domiciliari continuano (almeno nella stragrande maggioranza delle Aziende italiane), sia dal punto di vista dell’SPDC, dove avviene un accesso diretto in primo tempo o secondo tempo.

  • Accesso diretto in primo tempo: sono largamente diffusi gli episodi ricorrenti di accesso al reparto senza un precedente passaggio dal Pronto Soccorso (alcuni usi e consuetudini nell’esecuzione di ASO/TSO o di accettazione dell’autopresentazione dell’assistito) con conseguente bypassaggio del Pre-Triage e della conseguente intervista. A proposito di questa intervista: anche nei casi di previo passaggio dal Pronto Soccorso, ci sono condizioni cliniche o personologiche che ne possono compromettere la veridicità delle risposte o la loro espletazione.
  • Accesso diretto in secondo tempo: le persone che hanno già ricorso o che ricorrono frequentemente (revolving doors) al ricovero in SPDC sono abituati ad un tipo di ricovero volontario caratterizzato da possibilità di brevi uscite dal reparto. Al rientro non viene effettuato il Pre-Triage.

Alla luce di queste dinamiche appare EVIDENTE come il fortino anti covid-19 che si sta organizzando negli ospedali abbia un’entrata sul retro e anche bella evidente.

Trasformare questi reparti in focolai è semplicissimo. Il virus entra e non ci sono DPI. Pazienti e personale sanitario corrono un rischio infettivologico evidente, come le loro famiglie.

E’ importante non avere paura ma è altrettanto importante togliere al virus il suo forse più prezioso asso nella manica: il pressapochismo.

Coronavirus. Mascherine da muratore invece dei DPI, Infermieri inferociti.

 

Dott.ssa Francesca Ricci
Dott.ssa Francesca Ricci
Francesca Ricci è una web-writer esperta in ambito sanitario. Da anni si occupa di questioni sociali, politica ed economia.
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