Siamo alla stretta finale per l’approvazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del settore Sanità. L’Aran, per conto del Governo Gentiloni (PD), ha convocato i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fsi, Fials, Nursind e Nursing Up a firmare il documento definitivo il prossimo 21 maggio a Roma presso la sede dell’agenzia.
Il documento sarà sottoscritto a partire dalle ore 14.30 dopo aver opportunamente discusso su quanto accaduto, detto e scritto durante tutte le fasi pre-contrattuali.
Alla fine, cari lettori di AssoCareNews.it tutti i sindacati su indicati firmeranno il CCNL perché costretti da una legge assolutamente da modificare che impone l’adesione obbligatoria in questi casi, pena l’esclusione della sigla sindacale da tutti i tavoli contrattuali e dalle aziende pubbliche.
Come si ricorderà non firmarono la bozza di contratto, poi modificata più volte dall’Aran per la presenza di fin troppi errori, la Fials, Nursind e Nursing Up.
Si precipitarono a firmare la Cgil, la Cisl e la Uil nell’imminenza delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, probabilmente per dare una mano allo stesso Gentiloni e al ministro competente Madia. La scelta di firmare in fretta è stata fortemente contestata dalla base dei Professionisti Sanitari (Infermieri in prima linea) e dalle sigle sindacali non aderenti. Poi gli Italiani bocciarono in toto le scelte del Partito Democratico su tutti i fronti, rilegandolo all’opposizione e portandolo al suo minimo storico.
Firmò il pre-contratto anche la Fsi, ma con le dovute riserve, perché non convinto della bontà della proposta.
Alla fine la Corte dei Conti, dopo numerosi cambiamenti subiti da CCNL, ha deciso nei giorni scorsi di dare il via al contratto e di affidare alla categoria delle Professioni Sanitarie (quasi tutte Livello D) un misero aumento di 67 euro lordi e un altrettanto arretrato di poco più di 600 euro lordi. Un insulto nei confronti di chi come noi sta tenendo di fatto in piedi l’intero Sistema Sanitario Nazionale. Un pugno nello stomaco a dei Professionisti seri e preparati che continuano ad essere ignorati ed emarginati, anche dal punto di vista economico.
Che dire: contenti loro!