Infermieri chiamati eroi a più riprese, anche dal Governo. Ma non servono parole, è il tempo dei fatti!
Infermieri chiamati eroi da tutti.
“La Giornata Internazionale dell’infermiere ha quest’anno un valore straordinario. Donne e uomini che hanno lottato con il Coronavirus, che abbiamo avuto sempre al nostro fianco per affrontare insieme la pandemia, per sostenere i nostri pazienti, per dare un volto e un’anima al Sistema Sanitario Nazionale. Mai come in questa circostanza ne abbiamo misurato il valore e l’impegno. Mai come ora sentiamo il dovere di dire loro grazie per quel che hanno fatto e stanno facendo”. Lo ha affermato in una nota la Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa.
“Dobbiamo essere orgogliosi del nostro personale infermieristico che ogni giorno accudisce i nostri familiari, sia dal punto di vista clinico che umano: da quelli più esperti, a quelli alle prime armi fino a quelli specializzati, tutti gli infermieri stanno lavorando all’insegna della solidarietà e della vicinanza ai pazienti e ai loro familiari. Le nostre infermiere e i nostri infermieri forniscono un contributo unico ed essenziale che spesso, però, non riceve il giusto riconoscimento”.
“Ringrazio dunque tutte le infermiere e tutti gli infermieri – rincara la Sottosegretaria – che ogni giorno, nei corridoi dei nostri ospedali, accudiscono i nostri cari e si battono per sconfiggere il Covid-19. Il mio pensiero, tra tutte queste persone, va all’infermiera di Cremona fotografata dopo ore e ore di lavoro mentre si riposa per pochi minuti con la testa appoggiata sulla tastiera del computer. Quella immagine ci aiuta a capire il grande impegno che il nostro personale infermieristico garantisce quotidianamente a chi è stato colpito dal Coronavirus”.
Ecco … ho aspettato alcuni giorni prima di poter esprimere il mio parere su queste dichiarazioni che inneggiano alla figura eroica e mitologica dell’infermiere.
Parliamo sempre – e non scordiamolo – di quelli eroi che al di là del covid-19 hanno retto la sanità con estenuanti sacrifici, dedizione e professionalità; parliamo sempre di quelli eroi di cui fino ad oggi nessuno nominava se non per accostare a fenomeni di malasanità.
Proprio quelli eroi che un assurdo virus ha “sbattuto” in prima pagina su tutte le testate giornalistiche e social come salvatori della patria.
Vorrei rammentarVi che questi eroi, una volta (?) terminata l’emergenza sanitaria, torneranno a fare i conti con le ataviche carenze di organici, torneranno a fare i conti con un SSN che ha retto ma che in fondo è sinonimo di inefficienza ed inefficacia per certi versi.
L’epidemia ha solo messo a nudo una situazione insostenibile e deleteria. Una escalation sanitaria, negli ultimi venti anni, fatta di: tagli, blocchi, turn-over, mancate assunzioni, salari inadeguati e contratti fatiscenti.
Certo questo comporterà spese ed anche relativamente ingenti, ma non vediamola come una spesa fine a se stessa; vediamola come un investimento sul futuro, una sanità pubblica efficiente ed efficace che non lasci indietro nessuno come chiede la nostra legge e la nostra Costituzione.
Cerchiamo di agire concretamente e non solo a parole come titolava qualche tempo fa a lettere cubitali il quotidiano La Repubblica: “Se vinciamo è grazie a loro”.
Ora però, aspettiamo i fatti …