Infungibilità: Infermieri necessitano di competenze per le quali siamo assolutamente insostituibili.
Emersa già l’anno scorso dal confronto del congresso nazionale, una delle parole che scuote il presente e fa sognare il futuro delle professioni infermieristiche è sicuramente Infungibilità.
Ma cosa vuol dire e cosa significa per ognuno di noi?
Sui social networks sono moltissimi i colleghi di tutta Italia e tutte le generazioni che parlano della chiara intenzione dichiarata dalla FNOPI di perseguire questo obiettivo.
Cosa si intende con il termine infungibile?
Nel suo significato, l’enciclopedia Treccani lo definisce così: Infungìbile agg. – Non fungibile; detto, nel linguaggio giur., di un bene quando si vuole porre in evidenza (per es., nella stipulazione di un contratto) che è stato considerato nella sua identità e non è sostituibile con nessun altro bene.
Ma riguardo agli infermieri come si deve intendere?
Appare ovvio come l’infermiere, inteso come essere professionale oltre che come persona, non rappresenta un bene fisico ma bensì una risorsa professionale.
Quindi cosa potrebbe rappresentare per noi infermieri?
Il riconoscimento giuridico dell’infungibilità del ruolo per gli infermieri rappresenta il modo di raggiungere il riconoscimento di infermiere specialista? Probabilmente sì.
Questo riconoscimento giuridico comporterebbe l’impossibilità delle organizzazioni sanitarie a sostituire un professionista formato in una determinata area clinica con uno non formato. A cascata ne deriverebbero un differente inquadramento contrattuale, una diversificazione in sede di concorso, un riconoscimento del titolo di studio.
Tutti obiettivi che hanno ispirato i nostri sogni negli ultimi dieci anni almeno e che adesso forse riusciranno a diventare realtà.
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