Alfredo Sepe della FIALS plaude all’iniziativa.
Inaugurata pochi giorni fa in sordina all’Ospedale Bellaria di Bologna è una delle Unità Operative più importanti per l’azienda ed è a totale conduzione infermieristica. Non ci sono medici al suo interno ed è posizionata al terzo piano del padiglione G. Esulta la FIALS. Al suo interno sono ricoverati pazienti che hanno superato l’acuzie, ma non possono ancora far ritorno a casa in autonomia.
Ad occuparsene in prima persona è stato l’assessore comunale alle politiche della salute Giuliano Barigazzi, che ha spinto perché si creasse l’Unità Operativa. Dal punto di vista sanitario, invece, il reparto è stato insistentemente voluto dalla direttrice sanitaria dell’AUSL, Francesca Novasco.
La struttura ospita pazienti con età media di 82 anni. Dall’8 febbraio 2019 l’U.O. ha ospitato e/o ospita 23 utenti, di cui 10 uomini e 13 donne. Per ciascuno di loro la degenza è mediamente di 10 giorni.
Nell’Unità Operativa Post-Acuti, sulla stessa scia di quanto accade da tempo presso l’Ospedale “Infermi” di Rimini o l’Ospedale “Galliera” di Genova, sono presenti nell’arco delle 24 ore 17 figure professionali non mediche:
- 8 Infermieri;
- 8 Operatori Socio Sanitari;
- 1 Fisioterapista.
Tutti i giorni seguono la parte medica diversi Geriatri.
L’AUSL, come riferisce Novaco ad AssoCareNews.it, punta molto sull’Unità Operativa a conduzione Infermieristica, che fa da preludio all’apertura di altre strutture simili. A tal proposito propone un questionario di gradimento a Pazienti, Parenti e Care-Giver.
Sull’apertura da registrare la nota diffusa dal Sindacato FIALS di Bologna a firma del segretario provinciale Alfredo Sepe.
“Accogliamo positivamente l’avvio della sperimentazione di una Unità Operativa a totale conduzione infermieristica – spiega Sepe – il Bellaria sta facendo un ottimo lavoro in tal senso. Ci auspichiamo che i vertici della USL sappiano trarre da questa esperienza l’input finalizzato a dare spazio al mondo degli Infermieri, che meritano rispetto, maggiore valorizzazione e riconoscimenti professionali ed economici. Si spera nel settore delle cure intermedia si dia maggiore spazio a questa professione e a chi tutti i giorni è al fianco dei Pazienti. La FIALS spera nell’apertura di altre U.O. in altri ospedali ed aziende sanitarie dell’area metropolitana di Bologna e di quella provinciale. Qui non si tratta di dare solo maggior valore alla Professione Infermieristica, bensì offrire al Cittadino una assistenza sanitaria sempre più di alta qualità. E la differenza in questi reparti possono farla solo gli Infermieri. Come sindacato chiederemo alle Direzioni Generali bolognesi e imolesi di istituire una commissione paritetica, al cui interno vanno inseriti sindacati, professionisti, rappresentanti della politica e dei cittadini, e che dovrà servire per discutere dell’implementazione di tali strutture in tutta la provincia. Quindi, per concludere, FIALS sostiene questo tipo di organizzazione gestionale, plaude alla decisione di Barigazzi e Novaco, e chiede l’apertura di U.O. a conduzione infermieristica in tutto l’hinterland bolognese”.