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Parte Nursing Now Italy: la professione diventa indispensabile!

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L’evento lanciato a Roma in collaborazione con l’International Council of Nurses, OMS e vari Enti.

Approda in Italia la campagna Nursing Now, lanciata a livello globale il 27 febbraio del 2018 per potenziare e supportare gli infermieri nell’affrontare le sfide sanitarie del XXI secolo.
In collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità, l’International Council of Nurses, la Fondazione “Burdett Trust for Nursing”, il programma mira a migliorare lo status e il profilo dell’assistenza infermieristica. Nursing Now proseguirà le sue attività fino alla fine del 2020, bicentenario della nascita di Florence Nightingale, anno in cui gli infermieri saranno celebrati in tutto il mondo.

Le Federazioni dei Medici-Odontoiatri e degli Infermieri, come pure molti sindacati e rappresentanti della politica hanno sposato l’iniziativa. Qui in alto Ausilia Pulimeno (vice-presidente FNOPI) e Filippo Anelli (presidente FNOMCEO) con il presidente CNAI Walter De Caro.

A rappresentare gli Infermieri Italiani Ausilia Pulimeno, vice-presidente FNOPI.

A Roma, qualche giorno fa, si è tenuto il primo dei due eventi programmati nel 2019 in Italia. Il secondo si terrà lunedì 6 maggio a Milano. Gli appuntamenti contribuiscono al lancio ufficiale di Nursing Now Italy con la partecipazione di illustri autorità politiche, accademiche e professionali. A tirare le fila, la Consociazione Nazionale della Associazioni Infermiere/i (CNAI), con il patrocinio, tra gli altri, della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), presente all’evento inaugurale di Roma con la vicepresidente nazionale Ausilia Pulimeno.

Il suo saluto, che ha introdotto i lavori della giornata, ha sviluppato i temi della valorizzazione delle competenze del “nuovo infermiere” per favorire innovazione, cambiamento e sostenibilità del sistema sanitario in cui opera, con una particolare attenzione sulle nuove policy da mettere in campo per favorire un reale cambiamento di approccio delle modalità di organizzazione dei servizi sanitari. “Appare ormai indispensabile disporre di nuovi modelli di assistenza che richiedono più infermieri, sempre più cruciali per garantire salute e assistenza ai cittadini”, ha concluso Pulimeno.

Anche la Regione Lazio presente all’evento.

Sfida raccolta dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, per il quale “i tempi sono maturi per innestare questo cambio di marcia”.

Liberare gli Infermieri dal vincolo dell’esclusività.

Ma ancora più in là si è spinto il presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri: “E’ assolutamente necessario valorizzare la figura dell’infermiere, sicuramente attraverso un percorso di specializzazione, puntando anche alla medicina del territorio, ma anche lavorando sull’intramoenia. Non ho mai capito perché per i medici c’è un percorso preciso e per gli infermieri no. In questo senso, sto lavorando a un ddl per cambiare l’intramoenia per i medici in cui voglio inserire anche gli infermieri”.

Senza gli Infermieri il SSN si ferma, lo dice il presidente dell’Ordine dei Medici.

Parole pronunciate di fronte ad un’ampia platea, non solo di infermieri. Uno per tutti, il presidente dell’Ordine dei Medici (FNOMCeO), Filippo Anelli, concorde nel dichiarare che “senza infermieri è impossibile garantire i livelli di assistenza”. Anelli ha infatti fatto riferimento al mutato profilo demografico ed epidemiologico. “Vi è un aumento globale delle malattie croniche non trasmissibili e delle comorbilità negli anziani – ha spiegato -. Come tutti sappiamo, queste malattie richiedono un’assistenza olistica e centrata sul paziente: le professioni medica ed infermieristica oggi devono sempre più mettere in atto strategie assistenziali che utilizzando in maniera sinergica le rispettive competenze riescono a rispondere in maniera ottimale si bisogni del cittadino”. 

Parte Nursing Now anche nel nostro Paese.

Il lancio ufficiale di Nursing Now Italy arriva in un momento in cui la domanda di assistenza sanitaria e dei servizi sanitari aumenta ogni giorno. Appare sempre più cogente intervenire sugli assetti del servizio sanitario italiano, sulla carenza del personale infermieristico, in modo da garantire una sanità universalistica e sostenibile, quanto più inclusiva e propositiva al fine di rispondere al meglio ai bisogni emergenti di salute della popolazione, in linea con il dettato costituzionale. Gli infermieri sono in prima linea per la salute sempre, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, e sono il più numeroso gruppo di professionisti sanitari dell’Italia (oltre 450.000) e del mondo (oltre 23 milioni).

L’entusiasmo del presidente della FNOPI Barbara Mangiacavalli.

“Al momento del lancio della campagna lo scorso anno – ha commentato al termine della giornata Barbara Mangiacavalli, presidente della FNOPI – l’indicazione è stata che entro il 2020 si dovrebbero raggiungere cinque obiettivi per un’assistenza a livelli elevati: 1. Maggiori investimenti per migliorare l’istruzione, lo sviluppo professionale, gli standard, la regolamentazione e le condizioni di lavoro per gli infermieri; 2. Maggiore e migliore diffusione di pratiche efficaci e innovative nell’infermieristica; 3. Maggiore influenza per gli infermieri sulla politica sanitaria globale e nazionale, come parte di un più ampio sforzo per garantire che la forza lavoro della salute sia maggiormente coinvolta nel processo decisionale; 4. Più infermieri in posizioni di comando e maggiori opportunità di sviluppo a tutti i livelli; 5. Dare ai responsabili politici e decisionali spunti per comprendere dove l’infermieristica può avere più impatto, cosa impedisce agli infermieri di raggiungere il pieno potenziale, come affrontare gli ostacoli. Questi per noi – ha aggiunto – sono obiettivi per consentire agli infermieri di dare un contributo ancora maggiore al miglioramento della salute. Nel XXI secolo – sottolinea – vedremo più comunità e servizi a domicilio, una migliore tecnologia e la cura centrata sulla persona: gli infermieri saranno in prima linea in questi cambiamenti e per questo devono imparare a essere leader perché tutte queste qualità le hanno già sviluppate e fanno parte della loro vocazione e della loro professionalità”.

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