Si è conclusa nei giorni scorsi a Pavia un interessante corso di formazione sulla Responsabilità Professionale e sulle modifiche normative apportate dalla Legge Bianco-Gelli, dal Decreto Balduzzi e da altre leggi che interessano la Professione Infermieristica. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ordine Provinciale degli Infermieri di Pavia, ha avuto luogo in città presso l’aula magna dell’Istituto Checcacci. A co-organizzate l’evento formativo l’ente previdenziale ENPAPI.
Tra le altre cose si discusso di Linee Guida e di come esse devono essere caratterizzate, di buone pratiche, di raccomandazioni scientifiche, di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) e di riabilitazione. Pubblico selezionato quello presente all’Istituto Checcacci: quasi tutti studenti del 3° anno del Corso di Laurea in Infermieristica.
Molto seguito ed applaudito l’intervento del presidente nazionale dell’ENPAPI, Mario Schiavon. Quest’ultimo ha parlato dell’importanza dell’aspetto previdenziale nell’esercizio autonomo della professione infermieristica. Inoltre si è intrattenuto sul mercato moderno del lavoro, sulle differenza tra il lavorare nel pubblico e nel privato, sulla libera professione infermieristica.
Schiavon ha chiarito più volte che l’assunzione a Partita Iva non esiste e che chi la pratica va oltre le norme in vigore. L’Infermiere Libero Professionista ha più di un committente. Inoltre ha posto delle domane agli studenti presenti. Tra le altre ha chiesto di sapere quanti hanno avuto a che fare con la Libera Professione Infermieristica o hanno effettuato tirocini presso ambulatori e studi libero-professionali. Le truffe ai nuovi laureati e le basse tariffe a cui devono sottostare sono dietro l’angolo! Pertanto occorre stare attenti e non cadere in questi tranelli di cooperative o RSA. Nel 2050 oltre il 33% della popolazione italiana avrà più di 65 anni; di loro dovranno occuparti Residenze per Anziani specializzate in cure di patologie croniche.
Da canto suo Michele Borri, presidente dell’Ordine Infermieri di Pavia ha sottolineato l’importanza dell’ambito assicurativo nell’esercizio della professione. Ha parlato anche di lacune nella Legge Bianco-Gelli e delle dubbie proposte di alcuni istituti assicurativi che ci propinano massimali esagerati in cambio di esosi premi. Al massimo, in caso di colpa grave, ci possono togliere tre annualità stipendiali, pertanto circa 100.000 euro. Una polizza che copre questa cifra è più che sufficiente.
Tra i temi più dibattuti quello del cosiddetto “equo compenso”, valido per tutte le professioni. Cosa si intende? Fino a qualche lustro fa vi era in Italia il nomenclatore tariffario. Nel 2006 è stato abrogato. Da allora tante aziende private ne hanno approfittato, ma anche colleghi che non hanno saputo tenersi il mercato, svendendosi in cambio di un lavoro sicuro, immediato, ma poco redditizio. Per 8 euro l’ora, facciamo un esempio, non vi conviene fare l’Infermiere con P.IVA, ma andare a stirare. Si rischia molto meno.
Con l’introduzione dell’equo compenso un’ora di attività infermieristica deve essere pagata almeno 31 euro.
Per finire, l’ENPAPI allo scopo di incentivare la Libera Professione nel campo infermieristico ha annunciato che darà a fondo perduto dai 2000 (per i singoli) ai 6000 euro (per gli associati) a chi vorrà intraprendere questa attività subito dopo la laurea. L’iniziativa esiste dal 2017, ma solo in tre hanno chiesto all’istituto previdenziale di avere il finanziamento. Questo significa che molti sono costretti ad aprire la P.IVA da aziende e cooperative che non informano e che abusano per sottopagare.