Il capoluogo emiliano-romagnolo sfondo dell’innovativo corso che spiega l’accesso al PS.
Molti infermieri in tutta Italia svolgono la propria professione in Pronto Soccorso, ma solo alcuni adeguatamente formati al triage sono proprio in prima linea. Ieri l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bologna ha dato inizio ad uno dei numerosi corsi che si susseguiranno nel biennio 2019-2020.
Questo corso dal titolo “Metodi, strumenti e tecniche a sostegno delle funzioni di triage e di processo” è andato esaurito in meno di 24 h. Così ieri i 30 partecipanti si sono riuniti da tutta Italia all’OPI di Bologna, in via Zaccherini Alvisi accanto al celebre Sant’Orsola, per iniziare un percorso formativo articolato in 6 tappe per arrivare a conoscere ed apprendere ogni aspetto della figura di spicco del pronto soccorso.
Il corso è interamente dedicato alla figura del triagista, analizzandone la storia, i cenni storici e tutte le implicazioni legali ed emotivo-psicologiche che fanno di questa figura un capo saldo del Pronto Soccorso. Sono stati presentati anche figure innovative che rendono gli ospedali di Bologna, Sant’Orsola e Maggiore, due fiori all’occhiello per la professione infermieristica. Al Sant’Orsola conosciuto come infermiere di process,o al Maggiore come flussista, questa figura che esula della normali funzioni di triage puramente intese arriva ad assumere caratteristiche di middle manegement nel Pronto Soccorso. Saranno oggetto di argomentazione anche le maxi-emergenze e la presa in carico del paziente a 360° all’interno del processo di emergenza e urgenza.
Alla cattedra numerosi professionisti: infermieri, medici, psicologi e avvocati si susseguiranno per dare forma e sostanza ad uno dei vari corsi che l’OPI di Bologna porterà all’attenzione dei sui iscritti. Importante sarà la giornata di presentazione degli oltre 300 crediti ECM che verranno offerti agli iscritti, ovvero la giornata dell’Assemblea che si terrà a Bologna il prossimo 12 aprile. Orgoglioso dell’Ordine che presiede il presidente Giurdarella ha inoltre sottolineato come “l’impregno dell’OPI sia valorizzare le competenze specifiche, supportando la formazione, l’aggiornamento, la ricerca e il sostegno alle nuove pratiche”.