Il Congresso, come noto, è previsto a Roma presso il Parco della Musica dal 5 al 7 marzo 2018.
Sarai uno dei presidenti che scriverà il futuro prossimo dell’infermieristica italiana. Cosa ti aspetti da questo congresso?
Il prossimo futuro verrà scritto da tutti gli infermieri, insieme, soprattutto in questo momento storico che ha portato, dopo anni di attesa per la nostra professione, alla trasformazione del nostro Ente di riferimento da Collegio ad Ordine. Il Congresso sarà sicuramente un luogo di per condividere intenti, riflettere sull’attuale situazione politica dell’infermieristica italiana e fare sintesi sugli interventi da porre in essere nel prossimo futuro.
I professionisti e, soprattutto i rappresentanti della professione, dovranno adoperarsi per dare alla professione quello slancio necessario per affrontare le sfide che ci attendono, quale occasione migliore per iniziare a scrivere il futuro se non il Primo Congresso nazionale FNOPI, ovvero la Federazione nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.
Questo congresso si prospetta come un momento votato alla partecipazione e alla massima rappresentatività. Come hai reagito alla scelta della Federazione di coinvolgere direttamente tutti i presidenti degli ordini provinciali ai quattro tavoli utili alla stesura programmatica del prossimo triennio?
Il coinvolgimento dei Presidenti nei tavoli per la stesura programmatica del prossimo triennio rappresenta la linea di indirizzo seguita nella FNOPI dalla Presidente Mangiacavalli che va nel segno della condivisione dei programmi, della partecipazione attiva, del confronto di idee e, soprattutto, della condivisione degli obiettivi strategici da perseguire per le professioni infermieristiche.
Da tempo si discute di unità perduta tra i professionisti infermieri. Qual’è la tua ricetta personale per ricucire gli strappi fin troppo evidenti?
Non parlerei di strappi ma solo di punti di vista divergenti su alcune tematiche che hanno portato ad animare, a volte in maniera anche accesa, il dibattito interno alla professione. Il confronto è sempre positivo, deve sempre essere stimolato attraverso un confronto continuo e costruttivo con tutti gli attori protagonisti e, soprattutto, con i rappresentanti delle professioni infermieristiche. Solo attraverso il confronto, la partecipazione, la condivisione di obiettivi e delle azioni poste in essere di chi ha la responsabilità della rappresentanza professionale si crea e si accresce il “senso di appartenenza” alla nostra comunità professionale. Ed è ciò su cui dobbiamo lavorare e su cui lavoreremo.
Il congresso come momento di confronto e dibattito. Rispetto al territorio e alla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche che in questa sede rappresenti, cosa porti in dote agli infermieri italiani attraverso questo congresso?
Il congresso è un momento di confronto e dibattito che coinvolge tutti i Presidenti degli ordini provinciali ed i colleghi italiani. L’infermieristica è una professione che avrà uno slancio in avanti nel prossimo futuro in termini di riconoscimenti professionali, ambiti d’intervento, immagine professionale e non sono gli infermieri a dirlo ma il sistema sanitario ed i cittadini, perché il nostro paese ha necessità di infermieri. Noi abbiamo l’onere di sostenere la professione per recuperare qualche ritardo accumulato in passato, lo dobbiamo fare adesso, con i nostri ordini professionali, congiuntamente. Dobbiamo tener presente che ora saranno in molti ad osservarci in maniera più attenta perché, al pari di tutte le altre professioni intellettuali, anche noi abbiamo una tutela ordinistica che favorirà sia i professionisti sia i cittadini e potrà essere maggiormente efficace contro l’abusivismo, sulla tutela dell’assistito sui comportamenti deontologici e professionali, questa è una grande opportunità ma anche una grande responsabilità di tutti gli infermieri.
Grazie Giancarlo e in bocca al lupo per tutto!