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Bruno Cavaliere: crollo di Genova, il Peimaf ha funzionato perfettamente

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Per il dirigente infermiere Bruno Cavaliere il crollo del ponte di Genova ha validato in Liguria il Peimaf, il piano di interventi per l'ospedalizzazione dei feriti durante le maxi-emergenze.

Il sistema dell’emergenza, o dovremmo dire della maxi-emergenza (Peimaf), ha funzionato perfettamente a Genova. Tutte le forze in azione si sono coordinate perfettamente per cercare di salvare più vite possibili dopo il tremendo crollo del Ponte Morandi. Lo ha chiarito Bruno Cavaliere, Infermiere Dirigente e responsabile delle Professioni Sanitarie al Policlinico San Martino.

Contattato dal quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it, Cavaliere si è detto fiero della risposta dei Professionisti della Salute di Genova e della Liguria: “il nostro Peimaf, ovvero il Piano di Emergenza per il Massiccio Afflusso di Feriti in ospedale, utilizzato per eventi di maxi-emergenza come il crollo del Ponte Morandi, ha funzionato perfettamente. Tutto il personale infermieristico, tecnico e di supporto ha risposto con altissima professionalità ed abnegazione. Purtroppo la tragedia non ha prodotto molto feriti che sono stati tutti immediate ente assistiti. Il. Problema sono le vittime ora 22 ufficiali ma destinate ad incrementarsi. Il mio ospedale ha predisposto accoglienza e supporto psicologico ai parenti delle vittime. Ovviamente la rete 112 (l’ex-118) ha risposto immediatamente garantendo tutti i soccorsi necessari”.

Ma cos’è il Peimaf?

Si intende quell’insieme di disposizioni organizzative e procedurali che consente ad un ospedale di far fronte ad una Maxi-emergenza mantenendo uno standard di trattamento dei pazienti paragonabile a quello garantito al paziente singolo.

Obiettivo del Peimaf

Ridurre il tempo di confusione e di abbassamento della capacità di cura degli ospedali che si verifica sempre in condizione di eventi subitanei e inattesi, che si caratterizzano per la sproporzione tra numero di feriti e risorse disponibili (definizione di Maxi-emergenza).

Il Piano di Emergenza Interno per il Massiccio Afflusso dei Feriti consente agli operatori di passare da una situazione di caos ad una condizione di moderata confusione al fine di ottimizzare le risorse e gestire in modo quanto più organizzato possibilel’emergenza in atto.

Il Peimaf in sintesi

Si tratta di un documento che:

  • assegna le responsabilità

  • prevede come coordinare le azioni

  • descrive le relazioni fra strutture diverse

  • predispone l’organizzazione per la protezione dei ricoverati e del personale

  • identifica il personale, le competenze, le procedure e le risorse disponibili da mettere in atto durante le operazioni di risposta.

Per essere efficace il piano deve soddisfare alcuni requisiti di massima

  • compatibilità, per quanto possibile, con l’attivitàordinaria dell’ospedale

  • integrazione con la rete dei soccorsi sul territorio

  • adattabilità alla molteplicità delle tipologie di emergenza o di evento maggiore

  • flessibilità per una migliore risposta ad un’eventuale rapida evoluzione della situazione in atto

  • affidabilità verificata mediante esercitazioni periodiche.

Per fortuna v’è qualcosa che in Italia funziona: gli operatori dell’Emergenza!

Dott. Angelo Riky Del Vecchio
Dott. Angelo Riky Del Vecchiohttp://www.angelorikydelvecchio.com
Nato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.
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