Primario fa la TAC al gatto, pazienti in attesa e quattro indagati.
Una vicenda incredibile scuote l’ospedale regionale Parini di Aosta. Il primario del reparto di radiologia, il dottor Gianluca Fanelli, è finito sotto inchiesta insieme a tre colleghi per aver presumibilmente interrotto un pubblico servizio e truffato lo Stato. Il motivo? Far fare una TAC alla sua gatta, Athena, utilizzando le attrezzature dell’ospedale mentre due pazienti attendevano il loro esame al pronto soccorso.
TAC urgente… per il gatto del primario.
La sera del 20 gennaio scorso, secondo le indagini dei carabinieri del Nas coordinate dalla procura di Aosta, l’attività del pronto soccorso è stata insolitamente interrotta. Mentre due pazienti necessitavano di una TAC, la sala diagnostica era occupata da un “paziente” speciale: Athena, la gatta del dottor Gianluca Fanelli, responsabile della Struttura semplice radiologia cardiovascolare ed interventistica. L’animale era ferito in seguito a una caduta dal sesto piano della sua abitazione e il primario ha ritenuto necessario sottoporla a un esame TAC utilizzando le apparecchiature dell’ospedale.
Quattro indagati per interruzione di pubblico servizio e truffa.
Le indagini hanno portato alla chiusura dell’inchiesta con quattro persone indagate. Oltre al dottor Fanelli, anche il dirigente del reparto, Massimiliano Natrella, è accusato di truffa allo Stato per presunte timbrature non corrispondenti all’orario di lavoro, interruzione di pubblico servizio, indebita destinazione di denaro o cose mobili ed esercizio abusivo di professione.
Coinvolta anche una tecnica di radiologia.
Nell’indagine è coinvolta anche la tecnica di laboratorio Giulia Sammaritani, figlia di un consigliere regionale della Lega, indagata per interruzione di pubblico servizio, esercizio abusivo di professione e indebita destinazione di denaro o cose mobili. Secondo gli inquirenti, era presente durante l’esame sulla gatta. Un’altra tecnica di radiologia, Denise Barone, è indagata solo per interruzione di pubblico servizio, accusata di aver tentato di cancellare le immagini della TAC dell’animale.
Il primario: “Lo rifarei, non mi sarei perdonato la sua morte”.
La vicenda, emersa a febbraio, aveva suscitato un’ondata di polemiche. Il dottor Fanelli, marito di una senatrice leghista, aveva difeso il suo gesto con una lettera, dichiarandosi pronto a risarcire eventuali danni economici. Aveva spiegato di essere un radiologo interventista e di aver ritenuto la TAC l’unico modo per salvare la sua gatta, descrivendo gravi lesioni interne riscontrate dopo una visita veterinaria che inizialmente non aveva ritenuto necessario l’esame diagnostico. Aveva inoltre sottolineato di aver agito fuori dall’orario di servizio, quando le TAC erano libere e senza pazienti urgenti in attesa.
La procura non ha creduto alla sua versione.
Nonostante le giustificazioni del primario, la procura ha ritenuto che siano state commesse delle violazioni. Il direttore dell’azienda sanitaria aveva immediatamente segnalato il caso, parlando di ipotesi di reato perseguibili d’ufficio.
Esame registrato e tentativo di cancellazione.
Le indagini hanno rivelato che l’esame TAC sulla gatta era stato registrato su una delle macchine dell’ospedale e che la tecnica Denise Barone avrebbe tentato di cancellare le immagini, un elemento che aggrava ulteriormente la posizione degli indagati.
La vicenda della TAC al gatto del primario getta un’ombra inquietante sull’ospedale di Aosta, sollevando gravi interrogativi sull’etica professionale e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. L’inchiesta è chiusa e ora si attende l’esito del procedimento giudiziario per fare piena luce su questa surreale vicenda che ha visto anteporre il benessere di un animale domestico alle necessità di pazienti in attesa di cure.
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