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Nel contesto dell’assistenza sanitaria, il rapporto tra infermiere e Operatore Socio Sanitario (OSS) è fondamentale per garantire un’assistenza di qualità, ma spesso genera confusione e malintesi, soprattutto riguardo al concetto di delega delle attività assistenziali. È importante distinguere chiaramente tra ciò che è una delega e ciò che è un’attribuzione di compiti, poiché solo quest’ultima è ammissibile tra infermiere e OSS.
La differenza tra delega e attribuzione di compiti.
La delega è un trasferimento formale e completo di responsabilità e poteri da un professionista abilitato a un altro, che deve avere pari qualifica e competenza. Nel contesto sanitario, questo trasferimento avviene solitamente tra figure professionali dello stesso livello professionale, ad esempio tra infermieri o tra medici.
L’OSS, però, non possiede la stessa qualifica infermieristica e le relative competenze cliniche decisionali, perciò l’infermiere non può delegargli compiti in senso stretto. L’infermiere può invece attribuire al OSS specifiche attività, quelle componenti assistenziali che rientrano nell’ambito delle competenze previste per l’Operatore Socio Sanitario, che sono tipicamente attività a bassa discrezionalità e a basso rischio clinico.
La responsabilità dell’infermiere.
L’infermiere ha la responsabilità globale dell’assistenza infermieristica, che include valutazione, pianificazione, esecuzione e verifica degli interventi. Quando attribuisce compiti all’OSS, resta in capo all’infermiere la supervisione, il controllo e la valutazione degli esiti di tali attività.
In pratica questo significa che:
- L’infermiere valuta il paziente e decide quali attività possono essere affidate all’OSS.
- L’infermiere fornisce chiare istruzioni e si assicura che l’OSS abbia le competenze per svolgere l’attività.
- L’infermiere mantiene la responsabilità e deve intervenire in caso di problematiche o necessità.
Questa responsabilità non può essere trasferita perché il rischio clinico e la complessità decisionale restano proprietà della figura infermieristica.
I limiti e criteri per l’attribuzione di compiti all’OSS.
L’attribuzione di compiti deve rispettare criteri precisi che riguardano la sicurezza e la qualità dell’assistenza. Secondo le “cinque regole per la delega sicura”, adattabili al contesto OSS-infermiere, devono essere valutati:
- Il giusto compito: attività compatibili con le competenze e il ruolo dell’OSS, quali assistenza di base, igiene personale, supporto nelle attività quotidiane.
- La giusta persona: l’OSS deve essere adeguatamente formato e idoneo a svolgere il compito.
- La giusta supervisione: l’infermiere deve essere presente o facilmente reperibile per supportare l’OSS.
- La giusta comunicazione: le istruzioni devono essere chiare, precise e comprese dall’OSS.
- Le giuste circostanze: l’ambiente e la situazione clinica devono permettere lo svolgimento sicuro e appropriato dell’attività.
Normativa e linee guida.
La normativa italiana e le linee guida ufficiali chiariscono questo rapporto: il profilo professionale dell’OSS è di supporto, non sostitutivo, rispetto a quello infermieristico. La Conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio 2001 specifica le mansioni e le competenze, sottolineando che l’OSS opera sotto la responsabilità dell’infermiere.
Inoltre, documenti tecnici e pareri autorevoli evidenziano che nel percorso assistenziale l’infermiere mantiene la leadership clinica e gestionale, mentre l’OSS fornisce supporto operativo, qualificato ma limitato.
L’infermiere non può delegare le attività assistenziali a un OSS perché la delega comporta il trasferimento di responsabilità e poteri che solo un pari livello professionale può avere. L’OSS, invece, riceve attribuzioni specifiche di compiti che deve avere le competenze per svolgere, sotto la rigida supervisione e responsabilità dell’infermiere. Questo modello garantisce la sicurezza del paziente, la corretta integrazione delle figure professionali e la tutela giuridica di tutte le persone coinvolte.
Solo grazie a una chiara definizione dei ruoli, basata su norme e buone pratiche, è possibile costruire un rapporto di collaborazione efficace tra infermieri e OSS, migliorando la qualità dell’assistenza e valorizzando ciascuna competenza.
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