Pasti in Ospedale: rischio carico maggiore per gli OSS e licenziamenti.
La decisione dell’ASFO di non rinnovare il contratto con la ditta esterna per la distribuzione dei pasti nell’ospedale di Pordenone sta generando preoccupazione. La lista civica “Il Bene Comune” lancia l’allarme: a rischio i posti di lavoro dei circa venti addetti e un aumento insostenibile del carico per gli Operatori Socio Sanitari (OSS) interni, senza nuove assunzioni.
All’ospedale di Pordenone è in atto una fase di transizione per il servizio di prenotazione e distribuzione pasti nei reparti. Attualmente gestito da una ditta esterna, l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (ASFO) starebbe valutando di non rinnovare l’appalto e di internalizzare il servizio, affidandolo agli Operatori Socio Sanitari (OSS).
La notizia, diffusa dalla lista civica “Il Bene Comune”, solleva forti perplessità su più fronti. Il primo riguarda l’aspetto occupazionale: circa una ventina di lavoratori attualmente impiegati nel servizio rischiano di non vedersi rinnovato il contratto, perdendo il posto di lavoro.
Rischio di sovraccarico per il personale interno.
Parallelamente, la decisione di internalizzare il servizio without new hires presents a significant challenge for the existing OSS staff. “Per il personale OSS non sono al momento previste nuove assunzioni, pur dovendo assumere ulteriori mansioni,” sottolineano i consiglieri de Il Bene Comune.
Questo scenario prefigura un evidente aumento del carico di lavoro per il personale interno, con possibili ripercussioni negative sulla qualità dell’assistenza offerta ai pazienti. Inoltre, l’assenza di un piano strutturato per l’assorbimento del personale esterno è vista come un elemento di forte criticità, anche dal punto di vista sociale.
Appello per nuove assunzioni e coerenza gestionale.
“Mentre assistiamo a continue esternalizzazioni di servizi in ASFO, con costi stratosferici anche per consulenze sulle modalità di realizzarli, siamo sconcertati dalla superficialità e dall’incoerenza con la quale viene affrontata la situazione, creando disservizi e disagi per i lavoratori,” afferma “Il Bene Comune”.
La lista civica fa un appello chiaro all’ASFO: così come è stata garantita la continuità occupazionale del personale coinvolto nella chiusura della convenzione sul punto nascita al Policlinico, anche in questo caso è fondamentale potenziare l’organico interno. L’obiettivo è evitare sovraccarichi lavorativi per gli OSS e assicurare che gli standard qualitativi nell’erogazione dei pasti ai pazienti rimangano adeguati.
La vicenda solleva interrogativi sulla gestione delle risorse umane e sulla capacità di garantire un servizio efficiente e umano all’interno di una struttura così delicata come un ospedale.
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