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OSS sala operatoria: figura tecnica, specializzata e integrante dell’équipe chirurgica.

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L’Operatore Socio Sanitario in sala operatoria: una figura tecnica, specializzata e integrante dell’équipe chirurgica.

“La sala operatoria è uno spazio ad altissima intensità professionale. Lì, ogni ruolo è fondamentale, e quello dell’OSS rappresenta un ingranaggio silenzioso ma essenziale nel buon funzionamento dell’intera macchina chirurgica.”

Il ruolo dell’OSS in sala operatoria: inquadramento normativo e realtà operativa.

La figura dell’Operatore Socio Sanitario nasce formalmente con l’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001, che ne definisce il profilo professionale come operatore di supporto all’assistenza infermieristica, con competenze che abbracciano aspetti tecnici, relazionali e organizzativi.

Negli anni, e soprattutto nei contesti ad alta complessità assistenziale come i blocchi operatori, il ruolo dell’OSS si è progressivamente evoluto e specializzato, assumendo funzioni essenziali all’interno delle équipe chirurgiche. La pratica clinica ha dimostrato quanto l’OSS non sia più un semplice coadiuvante dell’assistenza, ma un professionista tecnico formato e integrato nei processi clinici e organizzativi del reparto.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Professioni Infermieristiche” (2020), la presenza stabile di OSS formati in sala operatoria contribuisce a ridurre i tempi di preparazione chirurgica, migliorare la tracciabilità degli strumenti e aumentare la sicurezza del paziente.

Competenze dell’OSS in sala operatoria: un profilo tecnico-organizzativo.

Le competenze dell’OSS in sala operatoria sono oggi molteplici, specifiche e strettamente correlate al tipo di attività chirurgica svolta. Esse possono essere così articolate:

🔹 Preparazione della sala e degli ambienti chirurgici

L’OSS si occupa:

dell’allestimento del tavolo operatorio, in funzione del tipo di intervento programmato;

della verifica della disponibilità dei presidi chirurgici, ripristinando le scorte dei magazzini;

del supporto nella logistica del materiale sterile, garantendo il corretto flusso dei dispositivi medico-chirurgici.

🔹 Gestione delle apparecchiature elettromedicali

L’OSS conosce struttura, composizione e funzionamento delle apparecchiature utilizzate in sala (es. monitor multiparametrici, elettrobisturi, pompe aspiranti) e si occupa della decontaminazione post-intervento, utilizzando prodotti e tecniche compatibili con i materiali specifici.

La pulizia generale della sala operatoria è demandata al personale addetto alle pulizie, spesso gestito da ditte esterne in appalto; l’OSS non esegue le pulizie strutturali, ma è responsabile della decontaminazione di tutte le superfici tecniche e strumentali.

🔹 Monitoraggio e supporto al paziente

L’OSS collabora:

  • al trasferimento e posizionamento in sicurezza del paziente sul tavolo operatorio;
  • alla connessione dei monitor per la rilevazione dei parametri vitali;
  • al supporto durante l’anestesia, affiancando l’anestesista e l’infermiere nelle fasi critiche.

🔹 Supporto all’intervento chirurgico

Durante la procedura operatoria, l’OSS:

  • assiste lo strumentista nel passaggio e gestione dei dispositivi;
  • controlla il funzionamento degli aspiratori e dei dispositivi di suzione;
  • gestisce la tracciabilità dei ferri chirurgici e dei presidi utilizzati;
  • interviene, in caso di necessità, nella sostituzione di strumentario danneggiato.

🔹 Sterilizzazione (quando previsto dall’organizzazione interna).

In alcuni contesti ospedalieri, come nella mia esperienza personale, gli OSS gestiscono a rotazione la sterilizzazione del materiale chirurgico insieme ai colleghi infermieri, curando il ciclo di sterilizzazione e la preparazione dei set operatori secondo le normative ISO.

Esperienza personale: essere OSS in sala operatoria in un ospedale siciliano.

Quando sono entrato nel blocco operatorio per la prima volta, tutto mi sembrava sospeso, scandito da ritmi serrati e rituali precisi. I primi sei mesi sono stati fondamentali: ho seguito un percorso di affiancamento formativo, durante il quale ho appreso ogni dettaglio del lavoro di équipe, imparando a leggere i bisogni non detti e ad anticipare le richieste dei colleghi.

Oggi il mio ruolo include:

  • la gestione quotidiana delle apparecchiature;
  • il rifornimento e il controllo dei materiali in sala;
  • l’assistenza durante la preparazione e la conclusione dell’intervento;
  • il supporto continuo agli infermieri strumentisti e all’équipe anestesiologica;
  • il coinvolgimento attivo nella tracciabilità e nella sterilizzazione dei ferri chirurgici.

In questo contesto, la formazione continua è essenziale: partecipiamo a corsi aziendali di aggiornamento interni, spesso con momenti di confronto interdisciplinare. Questo ci permette di affrontare nuove tecnologie, dispositivi e protocolli in costante evoluzione.

“Dopo il primo semestre di affiancamento, l’OSS diventa parte integrante dell’équipe. Non c’è intervento in cui non sia coinvolto, dalla logistica al supporto diretto al paziente.”

Lavorare in équipe: competenza, fiducia e interdipendenza.

In sala operatoria, il concetto di équipe non è un ideale: è una necessità. Nessuna figura può agire in solitudine. L’OSS lavora fianco a fianco con chirurghi, infermieri e anestesisti in un clima di fiducia, tempestività e coordinamento assoluto.

Come rilevato da studi internazionali (AORN Journal, 2021), la sinergia tra figure sanitarie in sala operatoria è uno dei fattori più determinanti per la sicurezza del paziente e la prevenzione degli eventi avversi intra-operatori.

L’OSS, grazie alla sua presenza costante e alla conoscenza capillare dei flussi e delle dinamiche operative, rappresenta un elemento di stabilità e continuità in un ambiente ad alta rotazione di personale e interventi.

L’ OSS di sala operatoria, non è solo un professionista di supporto tecnico, ma un attore operativo attivo, formatosi sul campo con competenze che travalicano l’assistenza di base per entrare pienamente nella sfera clinico-organizzativa.

Formazione, valorizzazione contrattuale e aggiornamento costante sono i tre assi su cui costruire il futuro della professione.

“Essere OSS in sala operatoria significa accettare la responsabilità di contribuire ogni giorno alla sicurezza del paziente, all’efficienza dell’intervento e all’equilibrio dell’équipe. È un lavoro fatto di attenzione, dedizione e orgoglio professionale.”

Riferimenti normativi e scientifici:

  • Accordo Stato-Regioni del 22/02/2001 – “Individuazione della figura e del profilo professionale dell’Operatore Socio Sanitario”
  • Ministero della Salute – Linee guida per l’organizzazione dei blocchi operatori (2011)
  • AORN Journal – “Team communication in the operating room: the role of support staff” (2021)
  • Professioni Infermieristiche – “Valutazione dell’impatto organizzativo dell’OSS in sala operatoria” (2020)

Alex Monk, OSS Blocco Operatorio di un’Azienda Sanitaria Siciliana

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