Ben 17 OSS si difendono dalle accuse di violenza sugli anziani in una RSA di Manfredonia in provincia di Foggia: “avevamo segnalato cose strane; sospesi dal lavoro per aver parlato con gli inquirenti”.
Dopo più di una settimana dallo scandalo che ha visto arrestare 4 OSS in una RSA sul Gargano (Foggia) per maltrattamenti a Pazienti anziani, ora scendono in campo i loro colleghi, che si difendono dalle accuse e dalle presunte minacce. Lo hanno fatto nel corso di una apposita conferenza stampa mediata da un legale, l’avvocato Innocenza Starace del foro di Foggia.
Si tratta di 17 Operatori Socio Sanitari della Casa di Riposo “Stella Maris” di Manfredonia, che a loro dire avevano segnalato in passato a chi di competenza (ovvero Medici, Infermieri e Dirigenti) diverse “anomalie” assistenziali. Lo avevano fatto anche attraverso chat WhatsApp interne alla struttura, dove erano state più volte mostrate ecchimosi, ferite e lesioni cutanee agli Ospiti.
Sempre a loro dire i sanitari avevano sminuito la vicenda, parlando di normali lesioni auto-procuratesi o procurate involontariamente dagli operatori durante gli spostamenti nel letto, dal letto alla carrozzina e dalla carrozzina al letto. Nessuno poteva sospettare che fossero frutto di violenze perpetrate nel tempo.
E non è tutto. Alcuni OSS della struttura sono stati ascoltati dagli inquirenti. Per questo sono stati sospesi in 7, rei di non aver comunicato alla Cooperativa Santa Chiara (proprietaria della RSA) quanto dichiarato alle forze dell’ordine. Alla presa di posizione dell’azienda si devono aggiungere le angherie di terzi soggetti, che continuano ad accusarli di ogni malefatta, super se innocenti e non raggiunti dall’inchiesta.
In ogni modo i 17 hanno preso le distanze dai 4 colleghi arrestati: “siamo innocenti e abbiamo fatto sempre il nostro dovere”.