La lettera di Simona (OSS) riapre la discussione tra professionisti sanitari ed operatori di supporto: “noi senza Infermieri non abbiamo ragion d’esistere; importanti si, indispensabili no”.
Spettabili Direttore e tutto lo Staff di Assocare News,
sono Simona Bussolin, Oss che opera in una RSA in quel della provincia di TV. In primis ringrazio per il colloquio telefonico precedentemente avuto e per l’indirizzo mail datomi.
Oggi ho letto l’articolo pubblicato scritto dal Dr. Biagio e ne sono stata profondamente toccata. Onestamente in qualità di Oss posso condividere la sua “denuncia” su quel che riguarda formazione e responsabilità dell’Oss, cosa di cui non vado fiera, anzi. Comprendo anche che troppo spesso ci siano conflitti di competenza e riconoscimento.
Onestamente nella realtà in cui vivo (intendo a livello regionale ma che penso si possa estendere a livello nazionale) vi è in primis l’emergenza che la figura dell’Infermiere è ricercatissima, siamo in grave carenza di PROFESSIONISTI e ciò sta configurando una gravità sanitaria-socioale-assistenziale di complessa risoluzione.
Come Oss posso dire che il mio ruolo non può minimamente affacciarsi a “compensare-sostituire” l’assenza degli INFERMIERi.
Quanto ho letto mi ha dato conferma di un “chiodo fisso” che ultimamente mi ronza nell’animo: il lavoro d’equipe e la multidisciplinarità sono ormai una buona pratica dimenticata a causa dell’emergenza sanitaria correlata alla pandemia. Tutte le figure che lavorano in ambito sanitario-socio-assistenziale (e non solo) hanno subito dei sonori scossoni, l’utenza di tali servizi ha modificato la connotazione. Ovviamente per noi Oss le responsabilità sono quasi inesistenti rispetto alla figura dell’INFERMIERE e sono consapevole che quest’ultimi abbiano tratto un fotonico incremento carico fisico-legislativo-emotivo che personalmente ritengo eccessivo.
Ritornando alla formazione… purtroppo come Oss ad oggi spesso devo arrabattarmi in autonomia per poter fare corsi di formazione aggiuntivi ed aggiornarmi, e anche io mi devo autofinanziare. Purtroppo diventa un auto-formazione di difficile condivisione con il gruppo di lavoro.
Rivolgendomi al Dr. Biagio mi permetto di dire che non tutti gli Oss si sentono Infermieri o Dottori, ma che faccio parte di quella categoria (e siamo in molti) che sanno che senza Infermiere non possiamo sussistere se vogliamo fare un buon lavoro nel rispetto della legalità, dell’etica e della deontologia.
Cordiali saluti.
Simona Bussolin, OSS
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