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Silvia, ASA: “perché non estendere obbligo ECM anche agli Operatori Socio Sanitari?”.

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Ci scrive Silvia Coti Zelati, ASA: “perché non estendere obbligo ECM anche agli Operatori Socio Sanitari?”.

Carissimo Direttore,

Mi chiamo Silvia Coti Zelati e lavoro in una Rsa, come Asa, ricopro attualmente il ruolo di Vice responsabile della Regione Lombardia per l’Associazione Io Sono Oss, ruolo che cercherò di ricoprire al meglio delle mie competenze, ci tengo prima di ogni altra cosa a ringraziare il Presidente Luca Gusperti per avermi concesso la sua fiducia e proposto il mio nome per le elezioni di questa importante figura all’interno del mondo degli Operatori Socio Sanitario.

E’ da molto che seguo l’ Associazione Io Sono Oss, alla quale mi sono avvicinata, per la trasparenza di contenuti, la totale disponibilità al dialogo, e alla possibilità di ampliare e rivedere le proprie posizioni quando è necessario, cercando ogni volta di portare maggiori benefici qualitativi alle istituzioni, con le quali l’Associazione da tempo stà mantenendo rapporti, con il fine di migliorare, tutti gli aspetti socio/professionali della figura.

Oggi vorrei parlare brevemente di uno di quegli aspetti che noi dell’Associazione Io sono Oss consideriamo fondamentali: gli Ecm.

Ci tengo a precisare che questo argomento non e’ il primo punto fondamentale nell’ agenda di lavoro dell’ Associazione in cui milito, ma e’ uno dei molteplici argomenti ai quali stiamo lavorando con una determinazione maniacale.

Prima di tutto e’ importante capire cosa siano gli Ecm, che altro non sono che l’ acronimo delle parole: “ Educazione Continua in Medicina”, si tratta di un aggiornamento costante e permanente richiesto ai professionisti del mondo sanitario durante il loro periodo di servizio.

In poche parole ogni anno un professionista del mondo della salute ha l’ obbligo di aggiornarsi professionalmente, partecipando a dei corsi che rilasciano un certo numero di crediti, che sommati alla fine di un triennio, danno come risultato il numero di crediti minimo richiesto per l’aggiornamento costante, per i professionisti della salute, che e’ diverso per ogni professione.

Se ne deduce, che anche l’ Oss, se vuole ambire a migliorare non solo le sue performance lavorative, ma anche le sue competenze debba necessariamente partecipare a un programma di aggiornamento continuo, questo per differenti motivi, il primo, e’ slegare la figura dal semplice ausiliario legato all’ igiene del paziente, e contestualizzare l’ Oss come una figura in grado di creare un percorso a se stante di miglioramento nel mondo sanitario, come vi e’ per esempio nel modello Svizzero dal quale noi come Associazione Io Sono Oss, traiamo ispirazione, non copiando pedissequamente quanto proposto, ma cercando di elevarne i contenuti.

Come Associazione siamo certi che l’d aggiornare le competenze dei professionisti, che operano nel mondo sanitario,​ possa aprire molte opportunità, a una figura che si trova ad interagire in un contesto globalizzato come quello Europeo, e per rispondere via via alle maggiori richieste di un mercato del lavoro che diventa sempre maggiormente competitivo, e per tutelare non solo gli operatori ma i pazienti stessi con i quali operiamo quotidianamente, siamo consapevoli che l’ aggiornamento professionale e’ una delle strade da percorrere ! Ci teniamo sin d’ ora a ribadire che per quanto ci concerne come Associazione, memori di quanto avviene con le altre categorie professionali , il costo e il tempo dedicato all’ aggiornamento professionale, non deve essere assolutamente imputato agli Oss, ma deve essere creato un circuito dove gli stessi, possano sia frequentare corsi di aggiornamento sia vedersi pagati gli Ecm per il miglioramento del loro bagaglio professionale e culturale, dalle strutture in cui operano. Come Associazione ai rispettivi tavoli di riferimento abbiamo proposto moltissime soluzioni per l’ applicazione di questi passaggi, che riteniamo debbano essere inseriti negli attuali contratti di categoria collettiva. Ricordiamo inoltre aprendo una breve parentesi che la nostra Associazione si sta battendo per la riduzione degli attuali contratti sanitari ad un contratto unico di categoria, scritto dai professionisti, e che rispecchi le esigenze degli stessi.

Sivia Coti Zelati
Vice Responsabile Associazione Io Sono Oss Lombardia

E voi cosa ne pensate? Scrivete a redazione@assocarenews.it

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