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Responsabile delle Attività Assistenziali (RAA). Chi è e cosa fa il “caposala” degli OSS?

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Ecco chi è e cosa fa il Responsabile delle Attività Assistenziali (RAA). Sarebbe una sorta di “caposala” degli Operatori Socio Sanitari (OSS).

Il Responsabile delle Attività Assistenziali (RAA) è quella figura professionale responsabile di una struttura o di un servizio in ambito sociale, socio-sanitario, residenziale o semi-residenziale, che garantisce il buon andamento di tutte le attività e la completa attuazione dei cosiddetti Piani Personalizzati di Assistenza (PPA).

Nello specifico:

  • è referente nei confronti dei Servizi Pubblici e la comunità territoriale.
  • cura le relazioni, garantendo la gestione dei reclami e il rilevamento della soddisfazione;
  • sovrintende alla gestione delle risorse strumentali e alla loro manutenzione;
  • è responsabile della gestione delle risorse umane, nei suoi diversi aspetti (selezione, coordinamento, controllo e miglioramento);
  • pianifica e organizza le diverse attività, in attuazione della politica della qualità della propria organizzazione e dei requisiti normativi;
  • monitora e verifica l’efficacia operativa e l’efficienza organizzativa, il rispetto dei requisiti operativi ed il raggiungimento degli standard qualitativi;
  • riferisce alla propria organizzazione i risultati operativi raggiunti.

In azienda esistono due tipologie di management:

  • Top o senior management: l’alta direzione che comprende un numero ristretto di persone (presidente, amministratore delegato, direttore generale, segretario generale ecc.) che ha responsabilità e autorità sull’intera azienda.
  • Middle management: costituito da supervisori di qualsiasi livello che fungono da cuscinetto tra il top management e i lavoratori.

Il middle manager sta nel mezzo, è un mediatore tra la vision strategica espressa dai top manager e le attività quotidiane delle figure operative, e cerca di portare la comunicazione dall’alto verso il basso e viceversa.

Proprio per questo motivo è una figura che necessita di lavorare parecchio sul suo modo di relazionarsi con il team, studiando i propri collaboratori e i loro obiettivi personali e cercando di trarre insegnamento dai contatti con i top manager, così da poter crescere a livello personale e professionale.

Le competenze.

Il Responsabile delle Attività Assistenziali (RAA) deve saper:

  • Imparare ad ascoltare sviluppando capacità relazionali per comunicare in maniera chiara ed efficace.
  • Dialogare e collaborare con i propri collaboratori diventando il leader.
  • Puntare allo sviluppo delle competenze dei membri del team che gestisce, cercando di mantenere il proprio ruolo sul supporto, piuttosto che sul controllo.
  • Puntare a superare le logiche push, utilizzando logiche pull (programmare l’attività in base ai fabbisogni).
  • Sviluppare una passione per il proprio lavoro, che dovrebbe incontrarsi con la mission dell’azienda.

Il management e gli strumenti ad esso connesso.

Gli studi sul management hanno come obiettivo quello di aiutare chi guida le aziende e di conseguenza il personale a soddisfare contemporaneamente i bisogni dell’uomo e l’efficienza lavorativa, in uno scenario che vede repentini mutamenti delle condizioni economiche e sociale, e che pone le aziende a dura prova, pressate dall’innovazione tecnologica continua.

Non si tratta dunque di imporre un modello organizzativo piuttosto di un altro, da realizzare ad ogni costo, bensì di favorire lo sviluppo di organizzazioni pronte a prevedere i mutamenti, consapevoli della necessità di continui rinnovamenti e basate su un’interdipendenza dinamica e creativa di persone o gruppi legati da stima e fiducia, capaci di condividere decisioni, obiettivi, responsabilità e controllo.

A colui che coordina le risorse umane sono richieste competenze e abilità sempre più specifiche e diversificate: dal saper parlare in pubblico con efficacia al gestire e motivare il proprio team, dalla capacità di programmare le strategie aziendali, dallo sviluppo di un sistema etico all’interno dell’azienda alla conoscenza delle tecniche per implementare l’efficienza.

Quali sono le doti di un buon Responsabile di Strutture Socio Assistenziali?

Il Responsabile delle Attività Assistenziali (RAA):

  • Consapevolezza del proprio ruolo.

Non bisogna far pesare la propria superiorità, ma essere in grado di delegare determinate attività, supervisionando non tanto i compiti a livello quotidiano, quanto il rispetto dei valori dell’azienda e
il raggiungimento degli obiettivi.

  • Prendere decisioni difficili.

Sapere decidere, anche nei momenti difficili, fa parte del ruolo. Per avere gli strumenti necessari occorre comprendere la situazione, fare gli interessi dell’intera organizzazione piuttosto che del singolo (o di se stesso), essere fermo anche se consapevole che non tutti saranno felici.

  • Essere Empatico utilizzando l’intelligenza emotiva.

Comprendere come approcciare con i propri collaboratori e guidarli nelle diverse situazioni, soprattutto nelle più sfidanti.
L’empatia si concretizza nella disponibilità a elogiare, anche in pubblico, i successi personali e ad affrontare in privato eventuali problemi o fraintendimenti.

L’obiettivo è quello di essere vicino alle persone, adattando il proprio comportamento in base al contesto ed evitando comportamenti troppo autoritari. Non si cerca il colpevole di una situazione, ma aiuta i suoi collaboratori a trovare una via d’uscita, con un atteggiamento costruttivo.

  • Essere autorevole e non autoritario.

L’autorevolezza si manifesta nella capacità di assumersi la responsabilità delle performance di tutto il team. I collaboratori, quindi, sanno di potere contare su un capo che supervisiona senza essere invadente ed è disponibile ad ascoltare.

L’autorevolezza non è da confondere con l’autorità, il responsabile è efficace quando sa evidenziare e premiare i successi o, al contrario, è in grado di identificare la radice di un problema e trovare rapidamente una soluzione ad esso.

  • Avere una mentalità positiva.

Essere capaci di diffondere una cultura basata sull’ottimismo e sulla positività per alimentare il proprio gruppo di lavoro con l’energia necessaria a svolgere al meglio le mansioni.

  • Trasmettere fiducia.

Nelle situazioni complesse e nelle fasi di cambiamento organizzativo, il responsabile che incarna i valori positivi è in grado di trasmettere la giusta fiducia per raggiungere i traguardi di business.
La sicurezza è contagiosa, perché in un contesto sereno tutti i collaboratori sentono di potere esprimere al massimo il loro potenziale.

Quando c’è fiducia, il team si rivolge al responsabile per ricevere un consiglio, per condividere un’opinione, per fare domande o per avere un quadro più completo delle strategie aziendali.

  • L’etica fondata sull’onestà.

Chi si assume incarichi di sempre maggiore responsabilità dovrebbe farlo rispettando le persone e comportandosi in modo trasparente. La sincerità e l’impegno sono alla base del successo di un responsabile e del suo gruppo di lavoro.

Nell’ottica della trasparenza, non è necessario controllare ogni attività, ma si può delegare con fiducia nel rispetto delle capacità dei singoli.

  • Essere dotato di organizzazione e concentrazione.

La pianificazione delle attività è una delle competenze richieste ai responsabili: sapere organizzare i compiti, prevedendo le criticità e limitando il più possibile le urgenze è essenziale per creare un clima in cui si piacevole lavorare e. Pensare alle conseguenze delle diverse opzioni a sua disposizione, di valutare con saggezza le alternative e individuare la strada per il successo. Altrettanto importante è la sua capacità di comunicare il piano e fare in modo che sia rispettato.

  • Ispirare la crescita di nuovi collaboratori.

Questo requisito avviene attraverso il comportamento, comunicazione frequente, schietta e trasparente per a motivare a dare il meglio di sé.

La diffusione di un clima di fiducia serve proprio a creare le condizioni perché tutti sentano di potere raggiungere gli obiettivi, contribuire al successo dell’azienda ed essere i responsabili del domani.

Per ulteriori approfondimenti: Figura professionale RAA

Leggi anche:

OSS: come diventare RAA e dirigere una struttura?

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