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Ragnanese (OSS 2.0): “L’istituzione nuova figura di interesse sanitario XX danneggia Infermieri e OSS”.

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Ci scrive Italia Ragnanese (OSS 2.0): “L’istituzione nuova figura di interesse sanitario XX danneggia Infermieri e Operatori Socio Sanitari”.

Carissimo Direttore,

in merito all’ipotesi di proposta avanzata in data 11 aprile 2023 nella Conferenza Stato Regioni da tecnici della Commissione salute, un rappresentante del Ministero della Salute, presenti le segreterie nazionali CGIL, CISL, UIL, l’Associazione Nazionale OSS 2.0 a.p.s., esprime il proprio dissenso e preoccupazione, sulla proposta di cui sopra, in particolare, all’istituzione di una nuova figura professionale di interesse sanitario di supporto agli infermieri nel settore pubblico denominata provvisoriamente “XX”.

L’istituzione di questa nuova figura è la riesumazione dell’infermiere generico morto e sepolto nel 1980.

In quegli anni la parola d’ordine era la riqualificazione degli Infermieri generici in Infermieri Professionali con il corso regionale divenuti poi Infermieri con formazione accademica.

Alla luce dell’istituzione di questa nuova figura, che senso avrebbe oggi il corso universitario per infermiere?

Dopo 43 anni, questo è il nuovo che avanza?

Sarebbe opportuno che i sindacati si domandassero i motivi per cui siamo arrivati a questa situazione; era necessaria la pandemia per scoprire che il piano pandemico non era aggiornato?

Che c’erano carenze di strutture, presidi e di personale, che gli infermieri e gli OSS facevano e fanno turni massacranti, che fanno doppi turni, che il personale non è adeguatamente retribuito, che spesso è vessato, minacciato e aggredito non solo verbalmente?

Tutto ciò era già ampiamente noto prima della pandemia!

Gli Infermieri oggi abbandonano il campo, se ne vanno, si licenziano addirittura dagli enti pubblici.

Un breve inciso: gli eroi della pandemia, il prossimo 27 aprile riceveranno un importante, meritatissimo, riconoscimento; gli OSS, che tanto hanno dato nella emergenza sanitaria, rischiando la propria vita e mettendo a repentaglio quella dei loro cari, allo stesso pari delle altre figure professionali, non riceveranno nessun riconoscimento.

Perché?

L’istituzione di una nuova figura creerebbe non pochi problemi anche e non solo organizzativi nel già affollato e variegato panorama delle figure professionali, relegherebbe l’OSS ad un lavoro prettamente tecnico che perderebbe altresì il suo punto di forza che da sempre lo caratterizza, poter lavorare in tutti gli ambiti sociali e sanitari pubblici e privati in tutta Italia.

Ugualmente l’infermiere perderebbe il suo ruolo di responsabilità dell’assistenza infermieristica, di regia in toto dell’assistenza, che da sempre gli compete, delegando ad altri operatori non bene identificati le sue competenze specifiche.

Nel 2017 abbiamo presentato alla Regione Toscana il nostro pensiero di come vedevamo l’OSS del futuro, quale poteva essere il suo sviluppo professionale senza l’istituzione di nuove figure, ma addirittura con l’abolizione a regime di due qualifiche.

Di seguito riportiamo in sintesi la nostra Vision della Figura Unica dell’OSS.

In primo luogo, pensiamo sarebbe opportuno:

• regolamentare la formazione degli AAB non più a mercato libero, ma su programmazione in base al fabbisogno regionale, nell’interesse stesso delle persone per non creare false aspettative occupazionali;
• in secondo luogo, riteniamo successivamente necessario e non più derogabile, abolire la formazione degli Addetti all’Assistenza di Base, (Uno dei principi dell’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2001 era unificare la formazione a livello nazionale, “variegata e frammentata regionalmente”);
• abolire la Formazione Complementare in Assistenza Sanitaria, a favore di un Percorso Unico, che non può essere altro che quello dell’Operatore Socio Sanitario.

Proponiamo pertanto la formazione di una FIGURA UNICA, un Nuovo Operatore Socio Sanitario con 1500 ore di formazione, il cui Curriculum Formativo fu depositato a suo tempo in Regione Toscana, ovviamente da aggiornare, essendo passati 7 anni dalla presentazione in Regione, che includa le competenze sanitarie della formazione complementare aggiornate; proponiamo altresì, in una fase transitoria, che venga riconosciuta l’equipollenza dell’Attestato di OSSFC al Nuovo Operatore Socio Sanitario e 100 ore di formazione integrative aggiuntive per completare il percorso di 1500 ore della Figura Unica, del Nuovo Operatore Socio Sanitario; una formazione sanitaria integrativa a termine aggiuntiva di 500 ore, per quegli Operatori Socio Sanitari non in possesso dell’Attestato di OSSFC che su base volontaria vorranno riqualificarsi e che abbiano i prerequisiti di seguito riportati:

1. essere in possesso del titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado ;
2. essere al lavoro in servizi di assistenza diretta alla persona da almeno 24 mesi;
3. terminata la fase transitoria di 12 mesi, per poter permettere agli Operatori Socio Sanitari di base, con 1000 ore di formazione di riqualificarsi con 500 ore, e agli Operatori Socio Sanitari in possesso dell’Attestato di OSSFC di riqualificarsi con 100 ore di formazione, chiudere definitivamente, come già riportato sopra, i corsi per Addetti all’Assistenza di Base, i corsi Oss di 1000 ore e la formazione OSSFC.

Ma per rispondere pienamente alle nuove richieste, ai nuovi bisogni, sarebbe auspicabile in un secondo tempo, una formazione per cui il nuovo Operatore Socio Sanitario diventi anche un Operatore Socio Sanitario Esperto, proponiamo tre proposte di formazione post base:

  • il nuovo Operatore Socio Sanitario deve essere Esperto in Psichiatria, per aiutare le persone con disagio psichico; tanti, tantissimi sono i giovani con nuove patologie, il residuo manicomiale, passateci questo brutto termine, che comunque c’è;
  • il nuovo Operatore Socio Sanitario deve essere Esperto nella Disabilità per aiutare le persone diversamente abili e supportare le famiglie duramente provate;
  • il nuovo Operatore Socio Sanitario deve essere Esperto nelle Cronicità per aiutare le persone anziane e non solo, le persone con l’Alzheimer, le persone con il Parkinson, le persone che hanno avuto un Ictus, i Diabetici, le persone con Scompenso Cardiaco, pertanto un territorio che filtri veramente, non solo sulla carta, una medicina d’iniziativa reale e che ricollochi finalmente e definitivamente, l’ospedale per intensità di cure nel suo spazio e nel suo ruolo istituzionale che è quello della cura delle acuzie.

La Figura Unica del Nuovo Operatore Socio Sanitario con 1500 di formazione, che ha acquisito le competenze sanitarie dell’OSSFC aggiornate, ed è anche un esperto in vari ambiti territoriali e domiciliari, risponderebbe totalmente ai nuovi bisogni socio sanitari.

La Figura Unica, il Nuovo Operatore Socio Sanitario con 1500 di formazione, non può, non deve essere di aiuto all’infermiere, non è la costola della genesi biblica dell’infermiere, è altresì un professionista, inquadrato a tutto tondo nel ruolo socio sanitario, che esercita una professione di aiuto, pertanto non aiuta esclusivamente l’infermiere, ma aiuta la persona e collabora anche con tutte le altre figure professionali socio sanitarie.

Siamo profondamente convinti che da parte di tutti sia necessario e non più rimandabile un cambio di passo, una Nuova Questione Morale Socio Sanitaria se veramente vogliamo salvare la sanità pubblica.

La Presidente di OSS 2.0
Italia Ragnanese

Leggi anche:

Nasce il nuovo OSS e quello specializzato. I chiarimenti di CGIL, CISL e UIL in colloquio a Ministero.

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