Una OSS di 44 anni si è tolta la vita tagliandosi le vene nel bagno di casa. Lavorava su pazienti Covid-19. Lascia il marito e tre figli minori.
Una Operatrice Socio Sanitaria di 44 anni si è tolta la vita tagliandosi le vene nel bagno di casa. Era sola, i tre figli erano dai nonni e il marito, Infermiere, era al lavoro per il turno di notte. E’ stato proprio lui a ritrovarlo l’indomani allo smonto.
A nulla è servito l’intervento dei mezzi del Servizio 118, i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il suicidio. La donna ha lasciato anche una missiva indirizzata al consorte, ai figli e ai genitori: “perdonatemi, da tempo ho voglia di morire, ora sono giunta all’atto finale; vi ho sempre nascosto tutto, mi sono sempre occupata di tutti voi, ora voglio occuparmi di me; ci vediamo lassù”.
Il marito, che aveva litigato con lei prima di andare al lavoro ora non si dà pace. I figli non sono stati ancora informati sull’accaduto. Sul caso vi è il massimo riserbo delle forze dell’ordine, ma dovrebbe essere archiviato come suicidio senza ombra di dubbio.
E’ accaduto qualche giorno fa in Umbria, ma la notizia è trapelata solo ora grazie ad una chiamata del consorte ad AssoCareNews.it.
E’ l’ennesimo suicidio tra gli operatori sanitari e socio-sanitari in Italia e nel mondo. Dall’inizio della Pandemia questo fenomeno si è acuito, ma in pochi ne parlano, quasi non riguardasse anche la collettività.
Buon viaggio cara e che la terra ti sia lieve.
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