OSS picchiato selvaggiamente costretto dall’Azienda a mettersi in aspettativa. L’uomo non è più in grado di lavorare per un lungo periodo e la struttura lo porta a rinunciare allo stipendio.
Oltre l’aggressione, l’umiliazione. Per A.G., OSS di 49 anni, non c’è un lieto fine dopo l’aggressione subita ad aprile 2022.
Una spinta lo gettò a terra e alcuni calci lo colpirono su tutto il corpo provocandogli contusioni e un disturbo da stress post traumatico. Anche perchè l’aggressione, e ci sono testimoni, è avvenuta in maniera gratuita da parte di persona che avevano ricevuto brutte notizie sanitarie e pretendevano di non lasciare la struttura. Al suo invito ad andarsene, hanno risposto con i colpi.
Adesso il collega sta percorrendo un percorso difficile con il proprio psicoterapeuta e l’Azienda lo ha portato con parole forti a mettersi in aspettativa un anno, rinunciando allo stipendio e togliendo le castagne dal fuoco a chi doveva ricollocarlo.
Il medico del lavoro aziendale lo ha minacciato a parole di dargli la non idoneità e farlo licenziare.
Tutto a parole, tutto detto senza vergogna.
Fatto sta che adesso il collega ha di fatto perso anche il lavoro per un anno. Solo per aver fatto il proprio dovere.