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OSS offeso perché gay. Si sente male. Difeso solo da un Infermiere. Storia al limite della decenza.

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Oss subisce pesanti offese perché è gay. Si sente male in ospedale. Difeso solo da un Infermiere. Storia al limite della decenza.

Un Operatore Socio Sanitario friulano racconta i fatti successi durante un turno di mattina: prima mi hanno chiamato fr***o poi mi sono sentito male, il mio collega infermiere mi ha difesoUn Operatore Socio Sanitario di Trieste racconta in esclusiva ad AssoCareNews.it quanto avvenuto il 29 aprile durante il suo turno di mattina. L’episodio è stato divulgato dallo stesso qualche giorno fa attraverso un gruppo di Facebook. Contattato, il collega ha deciso per divulgare la sua esperienza.

Abbiamo deciso di lasciare la testimonianza come è stata espressa per trasmettere la violenza del linguaggio discriminatorio, oscurando comunque le parolacce per non offendere la sensibilità di nessuno (ndr)

Come inizia questa vile storia?

Inizia con un qualunque turno mattina. Ero di servizio e stato distribuendo le colazioni quando uno dei degenti mi ha proprio detto che non voleva essere servito da me. Già da qualche turno mi ero accorto che non vi era feeling tra noi ma pensavo fosse come può succede a chiunque, è innegabile che ci sono affinità diverse con ogni paziente, pur continuando a fare lo stesso il mio lavoro nel migliore dei modi.

In quale modo hai reagito a questa chiusura da parte sua?

Ho rispettato il paziente chiedendo al collega infermiere lì vicino se potesse chiedergli cosa preferisse il paziente tra caffè e the. Lui ha gentilmente chiesto cosa succedesse e il paziente ha esordito esclamando testualmente “Non mi faccio avvicinare da quel fr***o si vede benissimo che ama prendere c***i”. Siamo rimasti entrambi scioccati dall’esplosività immotivata di questa violenza.

Quanto e come ti ha colpito l’offesa?

Sono rimasto senza parole, lo siamo rimasti tutti. Non sono un ragazzino, altre volte mi sono tristemente confrontato con la pochezza d’animo e di cultura altrui. Però mi ha fatto male viverla all’interno di un’ambiente dove io cerco di aiutare il prossimo e porto aiuto e qualche parola gentile. A posteriori posso dire di aver capito di essere stato investito da un senso di tradimento. Non vergogna. Tradimento del rapporto e di quanto impegno e amore metto nel mio lavoro. E’ stato terribile. E mi ha girato la testa, sono dovuto correre al cucinotto per sedermi e bere un the.

I tuoi colleghi come hanno reagito invece?

Lavoro da diversi anni in reparto e abbiamo ormai un rapporto molto amichevole e consolidato. Mi hanno difeso! Hanno rimproverato il paziente dicendogli che un comportamento del genere non è tollerato. Non mi ha mai chiesto scusa però devo fare una menzione speciale a tutti i miei colleghi, coordinatrice e medici. Mi sono stati vicino e nei giorni a seguire mi hanno contattato tutti per dimostrare vicinanza e affetto. E’ stato un momento speciale per me.

Grazie per l’intervista concessa, ti siamo vicini per quanto è successo e ci hai raccontato.

Nella speranza che divulgare queste storie possa sensibilizzare realmente chi ancora ha gli occhi chiusi e l’ignoranza nel cuore.

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