Operatori Socio Sanitari nelle Carceri: di cosa si occupano e quali sono le loro responsabilità. Assunti assieme a Medici e Infermieri per fronteggiare il Covid-19 tra i detenuti.
Con l’avvento del Covid-19 sono nati in Italia anche gli Operatori Socio Sanitari delle Carceri. Una figura completamente nuova che si sta formando e sta emergendo con tutta la sua importanza. I primi in Italia ad essere reclutati sono stati quelli dell’avviso pubblico della Protezione Civile.
Il loro compito è quello di occuparsi prevalentemente di mansioni tecnico-domestico-alberghiere e di fare da supporto agli Infermieri e ai Medici.
Gli OSS delle carceri, come i loro colleghi che lavorano nell’assistenza ospedaliera o a domicilio del Paziente, si devono attenere alle disposizioni del loro Profilo, ovvero a quanto sancito dall’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001.
Di cosa si occupa nello specifico nelle Carceri italiane?
I suoi compiti rientrano nelle attività di contratto al Covid-19:
- sporzionano il vitto;
- si occupano degli ingressi e delle uscite dei Detenuti;
- si occupano, presso le Infermerie e se necessario, di igiene del Detenuto;
- adiuvano l’Infermiere nella consegna dei farmaci precedentementi preparati e prescritti dal Medico (non somministrato direttamente);
- adiuvano i sanitari nella preparazione di indagini diagnostiche, prelievi e prestazioni medicali;
- si occupano di animazione;
- si occupano di preparare e consegnare ai Detenuti, alle Guardie Carcerarie, agli Infermieri e ai Medici i Dispositivi di Protezione Individuale standard e anti-Covid;
- si occupano di consegnare e ritirare la biancheria utilizzata;
- altre attività rivenienti dal loro Profilo e differenti da Carcere a Carcere.
Il loro livello di autonomia, tuttavia, è maggiore rispetto a quanto accade in regime di ricovero ospedaliero, nelle case di riposo, nelle RSA-RSSA o sul territorio.
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