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OSS nelle carceri assunti mediante la Protezione Civile sono da stabilizzare.

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MIGEP e SHC OSS chiedono la stabilizzazione degli OSS assunti tramite bandi della Protezione Civile durante la Pandemia Covid.

Chiesta l’assunzione a tempo indeterminato per gli Operatori Socio Sanitari assunti nelle carceri italiane durante la Pandemia Covid e mediante bandi di reclutamento della Protezione Civile. A scendere in campo a difesa di questi OSS la Federazione Migep e il Sindacato SHC OSS. Lo hanno fatto nei giorni scorsi mediante una missiva a firma di Peretto e Minghetti.

La lettera di MIGEP e SHC OSS alla politica.

Al Ministro di Giustizia

Al Ministro della Sanità

Alle forze Politiche del Senato e della Camera Alla Protezione Civile

A tutti gli Assessori Regionali alla Sanita

Al Consiglio Regionale

Oggetto: proroga contratti – riconoscimento dei diritti giuridici – richiesta di audizione.

Egregi On.li/ Egregi Signori

La pandemia ha evidenziato una forte necessità di personale OSS da adibire nelle varie carceri Italiani e nelle Rsa, con il dpcm 892/22 (ordinanza della protezione civile finalizzata a consentire il progressivo rientro in ordinario delle misure di contrasto alla pandemia da covid 19 di competenze delle regioni” e il decreto legislativo del 2 gennaio 2018 in particolare gli art 25,26,27), venivano chiamati circa 1500 Operatori Socio Sanitari a prestare il loro contributo in questo settore così complesso della giustizia italiana e delle rsa. Le sue competenze nelle carceri differiscono leggermente dal lavoro ordinario in strutture sanitarie, ma rientrano comunque tra quelle previste dall’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001.

La figura dell’OSS ha quindi acquisito grandi responsabilità legate a un maggiore livello di autonomia nella gestione del proprio lavoro.

Oltre a chiedere l’integrazione di questi operatori nel mondo lavorativo le scriventi vogliono capire la motivazione che ha portato questi operatori a non avere gli stessi diritti degli altri lavoratori.

Si chiede alle SS.LL. di non dimenticare l’impegno profuso dai lavoratori in argomento, di istituzionalizzare il ruolo degli Operatori Socio-Sanitari carcerari, che hanno lavorato con grandi capacità, senza limitazione oraria, mansionaria, assicurando un contributo qualitativo all’assetto delle prestazioni sanitarie dedicate agli ospiti delle strutture, incidendo positivamente all’interno delle aree sanitarie collaborando con le figure professionali degli infermieri.

Poiché molte regioni stanno chiedendo la proroga per questi operatori, le scriventi chiedono alle SS.LL. quali sono i motivi ostativi a prolungare i contratti di lavoro di questi operatori che al 31 maggio 22 sono stati lasciati a casa, per tanto si chiede il prolungamento dei contratti fino al 31 dicembre 2022 con la possibilità di stabilizzarli a pari diritti degli altri operatori socio sanitari che operano in altri servizi riconoscendogli in questi due anni tutti i diritti di legge in modo da consentire ai 1500 operatori di continuare a svolgere le proprie competenze in un sistema sanitario delle carceri utilizzando il pnrr per incrementare il bilancio economico giuridico. Sarebbe un grave errore non intervenire, la pandemia ha messo in chiara evidenza la loro insostituibile funzione e utilità, chiediamo richiesta di audizione per far luce sul futuro assetto dell’assistenza socio-sanitaria.

Sotto un profilo prettamente normativo si rileva l’incongruità del mancato riconoscimento dell’anzianità di servizio, di omissione contributiva, per i seguenti motivi.

Il Dipartimento della protezione civile a fronte dell’emergenza pandemica, in deroga alla normativa vigente, è stato autorizzato ad istituire una Unità socio sanitaria (unità speciale) a supporto delle RSA e degli istituti penitenziari.

Con Ocdpc del 22/4/2020 n. 665 denominata ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti il Capo del Dipartimento ha statuito all’art. 1 comma 2 che l’Unità sia composta da soggetti rientranti nelle seguenti categorie: a) operatori dipendenti del SSN; b) operatori dipendenti da strutture sanitarie; c) operatori libero professionisti anche con rapporto di somministrazione lavoro ed al comma 4 che “l’attività prestata nell’Unità è considerata servizio utile a tutti gli effetti”.

Nel caso di specie la Protezione civile ha “assunto” soggetti per svolgere l’attività di OSS presso le strutture senza che i medesimi rientrassero nelle categorie indicata dall’art. 1 comma 2.

Di conseguenza nel caso di specie i soggetti che hanno prestato servizio presso le Unità speciali non possono considerarsi “volontari” che già dipendenti di altro soggetto o titolari di partita IVA o lavoratori somministrati hanno scelto di partecipare su base volontaria alle suddette Unità con una copertura assicurativa/sanitaria derivante dal rapporto di lavoro con altro soggetto ma veri e propri prestatori di lavoro alle dipendenze della Protezione Civile.

La bontà di tali argomentazioni è dimostrata sia dal tenore letterale dell’art. l comma 2 dell’Ocdpc citato ma altresì dal comma 4 laddove viene riportato che l’attività prestata nell’Unità è considerata servizio utile a tutti gli effetti.

Infatti, se la normativa in questione non avesse previsto che i soggetti a cui era indirizzata dovevano possedere i requisiti di cui al comma 2 per quale ragione l’attività prestata era da considerarsi utile a tutti gli effetti?

Alla luce di quanto sopra si è a chiedere che siano regolarizzate le posizioni dei 1500 OSS che hanno lavorato presso le RSA e gli istituti penitenziari che in caso contrario si vedrebbero ulteriormente penalizzati a fronte di un errore da parte dell’Amministrazione stessa.

L’obiettivo è quello di verificare la posizione dei vari interlocutori e capire se condividano l’esigenza di preservare la presenza degli Oss, che concorrono a migliorare l’assistenza ai detenuti e agli ospiti delle rsa, nonché a regolarizzare la posizione lavorativa.

Si rimane in attesa di una risposta celere e si porgono distinti saluti.

Federazione Migep
Loredana Peretto

Sindacato SHC OSS
Minghetti Angelo

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