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OSS. Migep a testa bassa contro Infermieri: “Fnopi ha sbagliato a far firmare bozza formazione ad Associazioni non consolidate”.

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Polemiche tra Migep e Federazione nazionale degli Infermieri: “la Fnopi ha sbagliato a far firmare bozza formazione OSS ad Associazioni non consolidate”.

Gentile direttore,

la Federazione Nazionale Migep degli Operatorio Socio Sanitari (OSS), in rappresentanza di questa professione esprime perplessità sulla bozza di riordino della formazione Oss elaborata congiuntamente con la Fnopi, ferma da oltre due anni a causa di associazioni che volevano partecipare al tavolo di lavoro, ma che una volta inseriti dalla Fnopi, dopo pochi incontri abbandonano, causando ritardi su ritardi.

La Federazione Migep in data 24 febbraio ha proseguito con la Fnopi sulla revisione dell’accordo del 2001 “Nuova formazione OSS”. in quanto il testo aveva subito modifiche in modo non evolutivo per la professione OSS, venendo a mancare una sinergia di una attività da permettere una semplificazione e razionalizzazione delle attività di pertinenza. La Fnopi accoglie una parte dei nostri emendamenti.

La Fnopi ha sbagliato, nel aver fatto firmare in modo frettoloso il protocollo di intesa a delle associazioni OSS, oltre a non rendessi conto della mancanza di contenuti, con la loro firma hanno dimostrato incapacità di analisi e di critica, anziché far evolvere la professione la penalizzano.

Si contesta le modalità dei soggetti che potranno partecipare ai tavoli di lavoro con il Ministero, poiché tale operazione non può essere in alcun modo stabilita unilateralmente da un accordo, rendendo le rappresentanze degli OSS subalterne a satelliti della Fnopi. Noi riteniamo che sia di competenza del Ministero della Salute stabilire i soggetti che dovrebbero prendere parte ai tavoli, ricordando che la Federazione Migep è stata la prima e finora l’unica rappresentanza storica degli OSS a parteciparvi.

La Qualifica OSS è di elevata importanza ed il suo governo deve essere monitorato da un Osservatorio Nazionale articolato a livello regionale, con rappresentanti di alto spessore e di una Federazione OSS di natura statutaria federativa di 2 livello che sappia rappresentare la categoria, e non costruire una tavola rotonda di tutte le associazioni incluse quelle prive di rappresentanza e di riconoscimento a livello nazionale e/o regionale.

Non da ultimo si contesta decisamente, il fatto che nel ciclo conclusivo della nuova formazione dell’OSS non vi sia determinato il termine “diploma di qualifica”, ma, solo “attestato di qualifica”. Non viene data indicazione chiara attraverso quali istituti deve essere attivata la nuova formazione (istituti socio sanitari), lasciando intuire nuovamente il vecchio sistema formativo regionale. Mancano le modalità sui corsi di aggiornamento, che devono essere con cadenza annuale e con previsione obbligatoria di crediti.

A questo punto speriamo che il DL 2071 presentato dalla Senatrice Boldrini, sul riordino del profilo professionale dell’Oss, e il DL della Senatrice Guidolin vengano messi in discussione, per contrastare la bozza della Conferenza Stato Regioni lesiva verso la professione OSS, spinta dalle confederazioni sindacali.

Dopo 20 anni, ritardi, la pandemia, hanno portato la modulazione dei corsi, e la bozza ad essere vecchia, oggi occorre rimodulare la proposta secondo settori di lavoro:

  • 1 modulo socio – assistenziale;
  • 2 modulo socio- sanitario;
  • 3 modulo sanitario.

Come si può procedere per migliorare l’accordo? Strutturando il corso in modalità europea della classificazione, forzando i principi e le norme per rafforzare l’esigenza del rinnovamento della professione OSS, andando a migliorare il DL 2071 della Senatrice Boldrini, e quello della Senatrice Guidolin in quanto la qualifica dell’operatore socio sanitario è di elevata importanza per i servizi e le persone.

Queste associazioni hanno messo in difficoltà il proseguimento dei lavori, impedendo di migliorare il testo. Ci rammarica il fatto che stanno portando l’intera categoria a non protendere verso quel cambiamento professionale che ci si attende (diploma di qualifica e tutti quei punti evidenziati), impedendo nel futuro di rivendicare anche la parte economica.

La domanda viene spontanea, quale profilo e quale prospettive future avrà l’operatore socio sanitario? Solo riconoscendo il vero cambiamento della professione dell’operatore socio sanitario si potrà avere una visione multidisciplinare nell’assistenza, riconoscendo le giuste attribuzioni all’OSS e non possiamo continuare a permettere errori.

Che disastro. La Federazione Migep non l’ha sottoscritto, ci auguriamo che la Fnopi possa accogliere la nostra richiesta di dissenso alla procedura adottata e di rivedere il documento correggendo e integrando quanto da noi evidenziato per essere una bozza valida di livello europeo permettendoci di sottoscriverla. La bozza non deve essere governata e/o assoggettata al solo governo della professione infermieristica.

Angelo Minghetti
Federazione Migep

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