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OSS: ecco 5 consigli utili per fare la doccia al Paziente senza problemi.

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Ecco cinque consigli utili per convincere un paziente a fare la doccia senza che urli, si agiti e si faccia o faccia male. OSS ora non avete più scuse!

I consigli del collega Marco Amico su OssOnLine.it sono sempre più utili. Oggi vi riproponiamo un servizio che spiega agli Operatori Socio Sanitari come effettuare un doccia assistita al Paziente senza creare danni all’utente e a se stessi. Il nostro racchiude tutto in cinque momenti fondamentali. Ecco quali sono.

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Si tratta di un problema molto diffuso, soprattutto nelle case di riposo, che mette quotidianamente a dura prova la pazienza di molti operatori . Stiamo parlando di uno dei momenti più critici della giornata lavorativa di un Operatore Socio-Sanitario, vale a dire la doccia al paziente affetto da Alzheimer o da altre forme di demenza, senile o presenile. Chi svolge questo lavoro si sarà imbattuto, almeno una volta credo, in tale ardua impresa. Disabili psichici ed anziani con varie forme di demenza, sono infatti tendenzialmente restii a lavarsi. In molti casi, il contatto con l’acqua scatena in questi pazienti dei meccanismi di difesa che si manifestano perlopiù con improvvisi scatti d’ira, a volte anche molto violenti, verso l’operatore. In questo articolo ti darò cinque consigli utili per convincere un paziente a fare la doccia.

#1 Fai attenzione alla comunicazione.

Per convincere un paziente a lavarsi devi innanzitutto provare ad essere quanto più empatico/a possibile. Prova a comprendere le ragioni del suo disagio ed utilizza un tono di voce pacato e tranquillo. Al contrario, evita di assumere un comportamento autoritario che, oltre ad essere moralmente sbagliato, potrebbe rivelarsi anche controproducente. Se alzi il tono della voce non farai altro, infatti, che fortificare la sua resistenza all’acqua e al sapone. Quando ti rivolgi al paziente utilizza la prima persona plurale con frasi come queste, “Buongiorno signor Rossi, oggi faremo una bella e rilassante doccia calda”. Questo senso di partecipazione sarà percepito come un conforto dall’assistito, il quale potrebbe mostrarsi sensibilmente più orientato a lavarsi. In alcuni casi, tuttavia, questo comportamento potrebbe non essere sufficiente. Nel comunicare queste informazioni, prova ad utilizzare un linguaggio informale. Se ne sei capace, potresti anche esprimerti con il suo stesso dialetto in modo da poter entrare maggiormente in sintonia con la persona assistita.

#2 Sii sempre propositivo.

Prima di comunicare al paziente che è giunto il momento di fare la doccia, poni l’accento su alcuni aspetti che lo attraggono positivamente, come ad esempio la colazione. “Buongiorno Signor Rossi, fra non molto andremo a fare colazione, ma prima faremo una bella e rilassante doccia”. Informa il paziente che, subito dopo la doccia, potrà rigenerarsi con dei buonissimi cornetti al miele appena sfornati. Prova ad orientarlo, inoltre, verso quei momenti che lo attirano maggiormente, ad esempio una partita a carte, la messa, la sua trasmissione preferita in tv che sta per iniziare o la visita di un parente. Tutte attività previste subito dopo la doccia. Poni al centro della sua attenzione gli effetti piacevoli che solo una bella doccia può regalare come la sensazione di relax, benessere e serenità. Se è inverno, spiega al paziente come un bel bagno caldo può essere un’occasione irripetibile per riscaldarsi. Se è estate, al contrario, poni l’accento sull’effetto rinfrescante e rigenerante di una bella doccia fresca.

#3 Evita le “brutte maniere”.

Da evitare assolutamente è l’impiego della forza. Un comportamento del genere, oltre ad essere irrispettoso verso la dignità della persona, potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione e compromettere il raggiungimento del tuo obiettivo. Come ho sottolineato in precedenza, la doccia deve essere un momento piacevole e non una guerra di nervi o, peggio ancora, fisica. Non forzare mai una persona a fare la doccia. Se il paziente rifiuta, evidentemente, ha dei motivi, inspiegabili per noi, ma validissimi per lui. Dedicati ad altro, attendi 10 o 15 minuti e riproponi la stessa attività al paziente. L’acqua potrebbe intimorire il nostro assistito, fai in modo che sia tiepida, anzi prima di bagnare il paziente fa che sia lui a stabilire la temperatura dell’acqua.

#4 Sii paziente.

Far fare la doccia ad una persona che tendenzialmente non vuole lavarsi è un’impresa quasi impossibile e richiede una grande dose di pazienza. Il rifiuto da parte dell’anziano a compiere tale, indispensabile, attività igienica quotidiana, può generare un grande senso di frustrazione ed inadeguatezza nell’Operatore Socio-Sanitario. Da una parte il timore di ricevere, per tale inadempienza, un rimprovero dal capo, dall’altra la difficoltà ad imporre la propria volontà su quella dell’assistito, possono generare in te un certo stato d’ansia. Il consiglio che ti do è quello di non demordere. Impara a conoscere sempre di più il paziente, le sue abitudini e le sue passioni. Non demoralizzarti di fronte ad un rifiuto. Trova sempre nuovi stimoli che possano convincere la persona assistita ad effettuare una doccia.

#5 Coinvolgi il paziente.

Un altro modo per convincere il paziente a fare la doccia è quello di coinvolgerlo il più possibile durante questa attività. Gli esperti dicono che i pazienti non autosufficienti, soprattutto quelli affetti da Alzheimer, devono essere messi nelle condizioni di poter mantenere, sempre nei limiti del possibile, la propria autonomia per quelle attività di facile attuazione. Lascia fare al paziente tutte quelle cose che è ancora capace di svolgere. Ad esempio, prima della doccia, potreste scegliere insieme l’abbigliamento adatto da indossare. Anche in questo caso fa che sia la persona assistita a scegliere gli abiti. Se conosci i suoi gusti, potresti tirar fuori dall’armadio la sua giacca preferita. Potrebbe essere un ulteriore input per il raggiungimento dell’obiettivo, l’agognata doccia.

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