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Nunzio, OSS: “licenziato per un pensierino che non ho mai chiesto e per la soffiata di un collega”.

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Ci scrive Nunzio, Operatore Socio Sanitario, che ci racconta la sua disavventura: “sono stato incastrato e per questo licenziato dall’ASL; è ingiusto”.

Salve direttore,

mi chiamo Nunzio e le vorrei far sapere quello che mi e accaduto e che sto subendo in questo periodo.

Sono un OSS che nel novembre 2020 è stato chiamato dall’Asl di una nota regione del Nord per un avviso pubblico.

Dopo le visite sono stato inserito in un reparto, ma dopo una settimana sono stato inviato in obitorio per svolgere un altro lavoro. Da novembre a dicembre sembra tutto filare liscio con i colleghi.

Mi richiama un responsabile e mi dice: “andrai a fare il check point”.

Dopo un po’ di tempo, mi arriva una comunicazione dal direttore: devo ritirare una lettera. Vado, ritiro e leggo; ad un certo punto divento di fuoco per quello che leggo, cioé era una dichiarazione di messa in discussione del mio operato: presto stavo per essere chiamato dall’ufficio disciplinare per chiarire quello che mi era stato contestato per via email da un collega.

La lettera diceva che io il giorno prima che montasse l’altro avevo chiesto ad uno delle pompe funebri un “pensierino”; è stato interpretato una specie di tangente. Questo ovviamente da una lettera scritta al direttore tramite il collega, che a sua volta riferito dalla persona delle pompe funebri che era suo amico e che io stando da poco li non lo conoscevo nemmeno.

Chiamo un avvocato tramite la CISL e gli spiego la situazione. Il legale presenta una denuncia per calunnia contro queste persone.

Nel frattempo vengo chiamato dall’ufficio disciplinare a chiarire. Vado con l’avvocato e davanti a loro spiego che non conoscevo la persona e che non ho chiesto quello che mi era contestato e cioè un “pensierino” (ma che poi io non riuscivo a capire cosa volesse dire).

Si pensava di finire là, ma dopo tre giorni mi chiama l’avvocato e mi dice che sono stato licenziato.

Da qui succede di tutto: inimmaginabile. Ho dovuto mettere un avvocato per impugnare il licenziamento, un altro avvocato per il penale contro queste persone.

Nel frattempo essendo licenziato non posso fare domande nel pubblico, dal licenziamento fatto nel mese di marzo, ero stato chiamato da altra ASL, con contratto di tre anni, ma dopo un mese sono stato fatto fuori, chiedendomi di andare via da solo, oppure lo facevano loro con conseguenze.

Avevano saputo qualcosa dalla mia prima azienda e quindi sono ritornato a casa dai mie figli.

Oggi sto ancora a pensare quello che mi e accaduto. Io a 50 anni pensavo di incominciare una vita migliore, facendo una semplice domanda di lavoro, andando via dalla famiglia e facendo dei sacrifici per 1300 euro.

Mi accusano di qualcosa di veramente inventato e senza una minima prova, un brutto sogno, da non crederci, ma purtroppo è tutto vero.

Intanto adesso mi ritrovo senza lavoro e in conflitto con la famiglia. Immaginate il danno avuto e quanto tempo ancora ne avrò.

Non e finita perché oggi, sono stato chiamato dai carabinieri per una notifica del Giudice, per fare interrogatorio; in base ad un articolo, mi fa capire che l’ASL mi ha denunciato.

Tutto questo per che cosa e perché?

Grazie Direttore per lo spazio che vorrà donarmi.

Nunzio, OSS

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