Ci scrive Marisa Iaccarrino, OSS: “io messa in cassa integrazione, preludio per il licenziamento; le RSA sono in ginocchio”.

Carissimo Direttore,

sono giunta alla frutta, dopo 12 anni di intenso lavoro in una nota RSA in Puglia ora sono costretta a vedermi vilipesa nell’anima, sono stata messa in cassa integrazione. Sicuramente è il preludio per il licenziamento, ma spero francamente che non accada ciò, per me sarebbe un incubo visto che ho due bambine piccole da accudire e che non ho un marito, deceduto sul lavoro.

L’azienda è in difficoltà da mesi, la crisi pandemica e l’aumento esponenziale di tutti i costi vivi di gestione di strutture come la mia la hanno messa letteralmente in ginocchio, tanto da dover ricorrere per forza di cose agli ammortizzatori sociali. Per noi OSS, ma anche per Medici, Infermieri, Fisioterapisti, Amministrativi e Tecnici è una scure sul capo. Non vediamo più un futuro lavorativo roseo davanti a noi e probabilmente se licenziati faremo fatica a ricollocarci nello stesso settore, semplicemente perché tutte le aziende similari sono in crisi.

Il Governo a la Regione Puglia devono aiutarci, sennò non sapremo tra qualche mese con cosa sfamare i nostri figli, come riscaldare le nostre case e come continuare a svolgere una vita dignitosa. Non chiediamo ricchezze, chiediamo solo lavoro.

Grazie.

Marisa Iaccarrino, OSS