Ci scrive Marianna, OSS. Si pone un dubbio: “ma veramente noi operatori potremo preparare e somministrare la terapia con la terza S?”.
Buongiorno Direttore,
vi seguo sempre perché mi tenete costantemente informata sulla mia professione che è l’OSS. Chiedevo se potevate dare più informazioni sull’OSS con la terza S perché nella RSA dove lavoro mancano infermieri e vogliono integrare con questa figura.
Immaginando già di fare oltre il mio di lavoro e di fare anche l’infermiere senza garanzie di sicurezza ed economiche. Le mie colleghe parlano già che possiamo preparare terapie e somministrarle e io per quello che so non si può.
Le informazioni le vorrei passare alle mie colleghe per evitare il caos dei diritti e doveri.
Grazie in anticipo Marianna dalla provincia di Venezia.
Marianna V., OSS
Carissima Marianna,
il problema è complicato. Per prima cosa l’OSS con tre S o comunemente chiamato Super-OSS o OSS con Formazione Complementare, deve ancora diventare realtà in Veneto. I corsi di formazione dovrebbero iniziare a breve. Il concetto che non passa ancora tra gli Operatori Socio Sanitari è che somministrare terapia e prepararla prima rientra nei compiti dell’Infermiere o, nel caso del Super-OSS, anche dell’Operatore con tre S che può agire solo sotto la supervisione attenta del personale infermieristico. Pensare ad una autonomia completa dall’infermiere ad oggi è solo fantasia. Inoltre, nessuno, come hai già accennato tu stessa, vi tutela dal punto di vista legale e stipendiale. Vale la pena allora diventare Super-OSS? Spero di essere stato chiaro. Continua a seguirci.
Angelo Riky Del Vecchio, Direttore quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it
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