Ci scrive Cristiana Savini, Operatrice Socio Sanitaria: “dopo 41 anni di lavoro mi negano la pensione perché secondo l’INPS non ho svolto lavori gravosi”.
Salve Direttore,
sono un OSS e vorrei condividere con voi il mio incubo: la pensione anticipata. Qualche anno fa ho richiesto il conteggio dei miei contributi e mi sono state prospettate due possibilità. La prima era la famosa “pensione anticipata lavoratore precoce”; mi è stato confermato dal patronato che i requisiti c’erano tutti per cui a Luglio 2022 ne avrei potuto usufruire. A quel punto ho iniziato a preparare la documentazione nel 2021; a gennaio 2022 mi sono presentata per inviare la mia domanda.
Apro una parentesi, un mio collega con le stesse identiche modalità è andato in pensione Febbraio 2021. Allora, quando sono andata ad inviare la mia domanda mi è stato detto che gli OSS non rientrano nei lavori gravosi per cui loro non sapevano come comportarsi. Dopo varie e stressanti peripezie (ho avuto anche crisi di panico e sono dovuta andare in terapia) sono riuscita a far inviare ben due domande all’INPS, ma entrambe sono state respinte perché con il codice Istat 3115 associato all’OSS non rientriamo nei lavori gravosi. A quel punto mi sono recata al patronato che ha inviato la domanda del mio collega, l’abbiamo guardata e copiata pari pari, dopo una lunga attesa mi è stata respinta, ma non perché la mia qualifica non rientrasse nei lavori gravosi, semplicemente perché NON HO SVOLTO LAVORI GRAVOSI PER 7 ANNI NEGLI ULTIMI 10.
Sono 20 anni che faccio l’OSS e da 17 nella stessa clinica. Non so se sono più arrabbiata, amareggiata o confusa ma sicuramente mi sento presa per i fondelli e tutto questo dopo 41 anni di lavoro.
Distinti saluti.
Cristiana Savini, OSS