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martedì, Aprile 16, 2024
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CISL FP. Stipendi magri per Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie. Indennità e straordinari a rischio per mancanza di fondi.

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Polemiche in ULSS 6 Euganea. Fondi esauriti, mancano 1.418.140€. La Cisl scende in campo e spiega: “a rischio pagamento indennità, straordinari e acquisto prestazioni per il personale sanitario”. Protestano Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie.

In questi giorni la CISL FP ha lanciato una grande mobilitazione all’interno dell’ULSS 6 Euganea. A giugno come CISL FP, con congruo anticipo, abbiamo scritto alla Regione Veneto denunciando la disastrosa situazione in cui versano i fondi contrattuali delle aziende sanitarie padovane e chiesto un intervento urgente.

Il volantino-petizione della CISL FP Veneto: LINK.

Oggi a distanza di 4 mesi possiamo ragionevolmente dire che le nostre previsioni si sono purtroppo concretizzate, infatti il fondo per il pagamento delle indennità (art. 80) e’ esaurito, consumato dal maledetto virus e se la Regione Veneto non stanzierà ulteriori risorse sono a rischio le indennità di pronta disponibilità, di polizia giudiziaria, di turno (giornaliero, notturno e festivo), di terapia intensiva e area critica, di terapia sub-intensiva- nefrologia e dialisi, di malattie infettive, di assistenza domiciliare, di sert, gli straordinari e l’attività aggiuntiva.

La CISL FP lancia una grande mobilitazione tra tutti i dipendenti dell’Ulss 6 Euganea, verranno raccolte le firme, attivati banchetti informativi per i cittadini e verranno informati gli organi di stampa!

Le firme verranno portate in Regione Veneto da una delegazione di lavoratori per far sentire forte la voce della sanità padovana, la più bistrattata a livello economico in questi anni!

La Regione Veneto nell’anno 2020, con dgr n. 646 22/05/2020 e n. 1521 del 10/11/20 646, per garantire il pagamento delle indennità di malattie infettive, di terapia intensiva e sub intensiva aveva aumentato i fondi contrattuali con risorse aggiuntive che oggi, per l’anno 2021, non abbiamo ancora visto e questo ovviamente ha creato delle voragini all’interno dei fondi contrattuali delle Aziende sanitarie che, se non coperti con ulteriori risorse, vedranno decurtata, se non azzerata la Produttività dei lavoratori.

In ULSS 6 Euganea manca 1.418.140€ nel fondo dedicato al pagamento delle indennità, straordinarie e attività aggiuntive questo a fronte di un prospettato aumento delle indennità giornaliere, rispetto allo storico, per l’Azienda ULSS EUGANEA di 275.000 turni.

Il Covid oltre ad avere messo a dura prova la resistenza degli operatori sanitari, si è consumato anche tutte le risorse contrattuali che vanno a finanziare le indennità di rischio.

Ci avevano apostrofato come cassandre quando denunciavamo l’incapienza dei fondi contrattuali, quando denunciavamo che la sanità padovana era la cenerentola delle aziende sanitarie Venete e ora siamo arrivati alla dura realtà, i SOLDI SONO FINITI!

Oggi l’Osservatorio Provinciale della CISL FP di Padova e Rovigo denuncia una situazione di GRAVE disuguaglianza tra dipendenti delle ULSS ed AZIENDE del Veneto.

Se è vero che il MALEDETTO VIRUS ha colpito indiscriminatamente i cittadini di tutte le età e messo in crisi tutte le ULSS del Veneto, con un inevitabile aumento di ricoveri nei reparti di malattie infettive e Terapie Intensive e Sub-intensive che hanno portato i carichi di lavoro ben oltre i livelli di guardia, come CISL FP NON CI CAPACITIAMO come si possa accettare che all’interno delle ULSS del Veneto tra i lavoratori ci siano differenze procapite che possano toccare i 2138€.

TUTTI I LAVORATORI HANNO DIRITTO DI VEDERSI RICONOSCERE GLI STESSI TRATTAMENTI ECONOMICI!

E le disuguaglianze non si limitano ai FONDI CONTRATTUALI, ma anche alle risorse erogate dalla Regione Veneto per sopperire alle maggiori uscite impreviste legate al pagamento delle indennità.

La quota procapite erogata alle Aziende Padovane è ben sotto la media regionale e l’Ulss 6 Euganea è, anche in questo caso, in fondo a questa triste classifica.

In questi giorni abbiamo sollecitato formalmente l’Ulss 6 Euganea per avere in tempi brevi i dati certificati sui FONDI, e contestualmente ci attiveremo con la Regione Veneto e con tutti gli interlocutori politici per dar voce ai lavoratori della Sanità Padovana.

A Padova si partiva già con i fondi contrattuali più poveri del Veneto, poi questa situazione ha impattato con:

  •   l’aumento del personale sanitario per il contrasto alla pandemia, il supporto alle rsa e case di riposo, la sorveglianza sanitaria e la campagna vaccinale;
  •   l’aumento delle ore straordinarie per le aumentate attività e il recupero delle prestazioni;
  •   l’aumento delle indennità di rischio.

Ad agosto già avevamo preannunciato un buco nel fondo, in particolare quello per le indennità e lo straordinario, per questo il Segretario Generale Michele ROVERON ha preso carta e penna con destinazione Regione del veneto per esprimere “profonda preoccupazione” per l’aumento esponenziale delle attività che richiedono risorse aggiuntive ( ore straordinarie, acquisto prestazioni, attività a rischio). In questa situazione non si “non potrà procedere a riconoscere le indennità, analogamente sono a rischio il pagamento degli straordinarie nei confronti di lavoratrici e lavoratori che oggi, dopo 20 mesi di trincea, sono chiamati oggi a recuperare le prestazioni perse..

Il timore, se non si interverrà con tempestività, è di un possibile taglio della PRODUTTIVITA’.

Di qui la richiesta della CISL alla Regione “di un intervento urgente che consenta alle Aziende Padovane di assicurare per il 2021 alle lavoratrici e ai lavoratori le indennità previste dal contratto. E successivamente di storicizzare le quote per portare i fondi delle Aziende Padovane almeno alla media procapite delle altre aziende Sanitarie del Veneto.

“A sostegno delle nostre rivendicazioni abbiamo lanciato una mobilitazione di tutti i lavoratori della sanità.- interviene Alessandro PIOVAN dirigente della CISL- Nei prossimi giorni partiremo con iniziative, punti informativi, raccolte di firme, per fare sentire forte fino ai Palazzi Regionali il grido dei professionisti della Sanità esausti e chiamati già alle armi contro la quarta ondata pandemica.”

A questo si aggiunge la difficoltà di reperire personale, mancano INFERMIERI, TECNICI DI LABORATORIO, TECNICI DI RADIOLOGIA, MEDICI E OPERATORI SOCIO SANITARI. “Non possiamo scaricare – Continua Emiliano BEDON dirigente della CISL sulle spalle dei professionisti sanitari rimasti in servizio, già stremati, il peso della ripartenza e una programmazione dei contingenti negli anni sottostimata e non adeguata ai bisogni delle Aziende Sanitarie.”

“Dobbiamo tenere alta l’attenzione dei cittadini e del territorio, per evitare che gli “eroi e i cavalieri del lavoro” diventino “reduci dimenticati dalle istituzioni”, continua Fabio TURATO Responsabile Sanità Pubblica della CISL FP di Padova e Rovigo. “Tutti proclamano a gran voce l’arrivo di finanziamenti aggiuntivi, riconoscimenti, addirittura intitolando strade e piazze ma i lavoratori della sanità di Padova se non arriveranno risorse a copertura del buco che si è consumato il covid, si vedranno ridurre lo stipendio”.

Per questo chiediamo alla Regione Veneto un intervento immediato per garantire l’aumento dei Fondi Contrattuali dell’Ulss 6 Euganea e dell’Azienda Ospedaliera di Padova e contestualmente di riallineare i Fondi alla Media Regionale.

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