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giovedì, Marzo 28, 2024
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Carmela, OSS del servizio domiciliare: “noi indispensabili per il Paziente a casa”.

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Dalla lettera di Carmela, OSS del servizio domiciliare, si evince uno spaccato assistenziale spesso sconosciuto ai più: “noi indispensabili per il Paziente a casa”.

Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,

Vi scrivo perché a 20 anni dalla nascita del profilo Oss, sono ancora in pochi a conoscere il nostro ruolo. In piena pandemia si è sentito parlare spesso di medici, infermieri e oss di strutture ospedaliere o RSA, nessuno e dico nessuno ha mai citato gli OSS che lavorano nell’Assistenza Domiciliare.

La cosa mi ha sorpresa e irritata, si parla tanto di assistere un malato circondato dai suoi affetti e nel suo calore casalingo e poi nessuno conosce gli Oss domiciliari. I servizi LEA garantiti dalle regioni comprendono anche questa “strana ” cosa, spesso ignara anche ai medici di famiglia. In nessun decreto, comunicato sindacale, provvedimento,etc si è mai parlato di noi.

Ma voi avete idea di cosa fa un Oss domiciliare?

L’oss che fa assistenza domiciliare, spesso tramite cooperative per le quali il concetto di cooperare è solo scritto nel dizionario che hanno sulla mensola a casa, ogni ora cambia utente e quindi casa-abitutidini-situazione, passa da un anziano autosufficiente arrogante a uno allettato solo e senza famiglia, passa da un malato oncologico di 40 anni a un minore con situazione familiare disastrosa,passa da uno psichiatrico a un accompagnamento a fare la spesa. Prede in carico l’utente insieme a figli, coniugi, nipoti fino al 6° grado di parentela,badanti, vicini di casa, e animali domestici. Perché nessuno vuole prendersi il “carico”, ma tutti hanno da metterci bocca. E guai se l’oss non fa come dicono

Fa igiene della persona, spesso con poco materiale a disposizione, fa igiene ambientale in case dove il cassonetto della spazzatura è più pulito e profumato di quella casa, attiva la rete sociale perché altrimenti da solo non potrebbe farcela, alza e posiziona il malato con i pochi o inestisenti ausili, ascolta e supporta.

Durante questo lungo anno di pandemia, l’oss domiciliare combatte anche col virus, utenti che rifiutano di indossare la mascherina, ad ogni cambio di utente ti togli il giubbotto, sciarpa, cappello, lo metti dove capita e ti copri con un semplice grembiule e guanti e via così a svolgere il tuo onorevole lavoro. Per poi togliere grembiule e guanti rimetterti giacchetto, sciarpa e cappello, monti in macchina (rigorosamente tua privata) e riparti per un altro utente. Insomma la vita dell’oss domiciliare è tutta una corsa contro il tempo e i rischi ce li abbiamo anche noi, forse anche più di chi entra già bardato in reparto e quando esce ha la possibilità di tornare a casa pulito. Noi Oss domiciliari portiamo tutto a casa sui nostri vestiti, nelle nostre auto, noi ci portiamo tutto dietro: virus, situazioni difficili e delusioni del sistema.

Purtroppo o per fortuna amo tanto il mio lavoro.

Carmela, OSS domiciliare, fiera di esserlo

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