La lettera di Anna Berardi, Operatore Socio Sanitario no-vax, ci fa riflettere: “sono stata sospesa e senza stipendio perché ho rifiutato di vaccinarmi contro il Covid, ma ho tre figli minori da sfamare”.
Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
sono una Operatrice Socio Sanitaria e lavoro da 15 anni in una RSA in Veneto. Sono stata appena sospesa dal lavoro fino al 31 dicembre 2021 perché ho più volte rifiutato di vaccinarmi contro il Coronavirus.
In Italia la scelta delle cure è personale e non si può costringere le persone a vaccinarsi o ad assumere farmaci contro la loro volontà. Ciò ovviamente se non sono di nocumento agli altri (e quindi lo si fa attraverso un TSO).
Nel mio caso io mi sono rifiutata di vaccinarmi perché ho paura di questo farmaco prodotto in tutta fretta e non testato seriamente.
La mia azienda ha imposto a tutti i suoi dipendenti di vaccinarsi, ma ho rifiutato. Ieri la doccia fredda: provvedimento di sospensione fino al 31 dicembre 2021 e senza stipendio.
Sono vedova e sono mamma di tre figli minorenni, come faccio ora a sfamarli?
Non mi resta che vaccinarmi, ma lo farò contro la mia volontà. Non ho altra scelta.
Questo però è un ricatto.
Rifletteteci su!
Anna Berardi, OSS
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