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giovedì, Marzo 28, 2024
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Alfio, OSS: Ho comunicato la morte del paziente, sono nei guai ma me lo ha detto il Medico.

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Alfio, OSS: Ho comunicato la morte del paziente ai famigliari della vittima ma era stato il Medico a chiedermelo perchè non poteva togliersi la tuta. Ora però sono nei guai!

Alfio, OSS, ci racconta il brutto guaio in cui si è cacciato. Si tratta di un episodio peculiare che però è espressione collaterale della carenza di medici e personale che sta vivendo il nostro Sistema Sanitario.

“Gentile AssoCareNews.it,

vi scrivo perchè la mia azienda ha aperto provvedimento disciplinare e nessuno mi vuole aiutare.

Mi chiamo Alfio Rosso, sono OSS in terapia intensiva covid.

Ecco i fatti:

Il 24 ottobre verso le 21.30 il Medico mi ha detto di contattare i parenti grazie al numero in cartella. Perchè proprio io? Perchè ero fuori dall’area box fino alle 01, per turnazione. L’idea era quella di telefonare e passare la chiamata al telefono con linea interna, dentro l’area box.

Al momento di passare la telefonata ci accorgiamo che il telefono dentro è totalmente scarico ma ormai avevo chiamato i parenti che erano impazienti di sapere come mai li chiamavamo di sera.

Il medico non poteva in nessun modo uscire perchè i pazienti dentro ai box erano in quel momento gravi o instabili, così mi hanno detto.

Inoltre abbiamo le tute contate.

Il medico mi ha detto alla fine di dirglielo, non potendo fare una figuraccia che rischiavamo magari una denuncia per aver ritardato la comunicazione.

Così ho fatto.

Dopo alcuni giorni, mi arriva la lettera aziendale in quanto la famiglia aveva presentato lamentele ufficiali perchè era stata snobbata, a loro interpretazione, dal medico.

Il dottore ha poi detto, quando convocato, che lui mi aveva detto di dire che li avremmo richiamati, ma non è vero.

Non mi interessa se legge questo articolo, anzi spero lo faccia, così si rende conto che le bugie hanno le gambe corte.

Il 17 ho convocazione su skype con una commissione disciplinare interna, ancora non so se mi faranno causa e per cosa.

Spero nel meglio, ma è l’ultima volta che mi fido sulla parola.

Non voglio perdere il mio lavoro.

Grazie mille, Alfio“.

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